“Ho letto sulla stampa il resoconto, ridotto a sapiente sintesi, della riunione dell’Ufficio Politico composto dai rappresentanti dei partiti e delle Associazioni che hanno sostenuto, a Cirò Marina, la lista guidata da Roberto Siciliani nell’ultima tornata elettorale amministrativa. Una riunione che aveva come tema la dichiarazione di dissesto finanziario al Comune e che, alla presenza del Sindaco, del capogruppo di maggioranza Ferrara, dell’Assessore al bilancio Ferrari, della Segretaria comunale Aloisio, del Revisore dei conti Sculco, ha fatto registrare una discussione ricca di valutazioni, rilievi, osservazioni, raccomandazioni, inviti, proposte. D’altronde, l’argomento delicato e serio lo richiedeva. Nessuno si è sottratto al dibattito – continua il Presidente di I’M Cataldo Filippelli – ognuno ha espresso il proprio punto di vista; tutti, alla fine, si sono ritrovati sull’unica conclusione possibile: il dissesto, cosi’ come è stato introdotto dal Sindaco e relazionato dalla Segretaria comunale e dall’Assessore al bilancio, è “cosa” ineludibile, quasi ineluttabile, anche se l’ex Sen. Nicodemo Filippelli, nel rilevare la tardiva convocazione, ha sottolineato la possibilità, ormai remota, di un approccio diverso al tema del dissesto, se solo se ne fosse parlato in tempo e cioè in aprile, cosi’ come concordato durante l’ultimo incontro dell’Ufficio politico. Non mi pare che la stampa abbia messo in risalto, negli articoli che si sono succeduti sull’argomento, le diverse ed apprezzabili posizioni che si sono susseguite nel dibattito. Ritengo pertanto opportuno, rendicontare ai cittadini ed all’Associazione I’M che ho l’onore di rappresentare ed in nome e per conto della quale ho partecipato all’incontro assieme all’amico e dirigente di I’M Michele Cavarretta, riportando fedelmente, in questa nota stampa, pensieri, proposte e preoccupazioni, tenacemente sostenuti durante quest’ultima riunione. Consci delle conseguenze cui l’applicazione degli artt. 244 e ss del Testo unico porterebbero, in primis innalzamento dei tributi al massimo consentito dalla normativa vigente e alienazione dei beni non indispensabili del patrimonio comunale, la nostra prima preoccupazione è stata quella di chiedere al Sindaco di opporsi alacremente se la pineta comunale dovesse rientrare tra quei beni ritenuti “non indispensabili”, da un’eventuale commissione non attenta alle sensibilità ed alle istanze della popolazione. In questa direzione, abbiamo ottenuto garanzie dal Sindaco Siciliani.
Ma noi di I’M e non solo noi (sulla stessa posizione ed in maniera forte e rigorosa, anche Nino Russano) abbiamo ribadito la necessità che la dichiarazione di dissesto sia accompagnata da un’inversione di tendenza ma anche da un immediato cambio di direzione all’interno della gestione della cosa pubblica la quale, per la verità, non sempre è riuscita a fare scelte di rigore, in linea con la gravità della situazione finanziaria. Ci riferiamo all’applicazione di un moderno modello politico – amministrativo che già dall’1 Gennaio 2013, col nuovo esercizio finanziario, indirizzi l’Ente verso un percorso virtuoso, contrastando l’utilizzo indiscriminato dei debiti fuori bilancio, degli impegni di spesa privi di necessaria copertura finanziaria e ponendo particolare attenzione al gettito tributario perequativo (non possiamo consentire che paghino sempre gli stessi cittadini soprattutto adesso che le aliquote saranno maggiori), allo spending review per tutte quelle spese che non siano davvero necessarie. Durante il dibattito non sono mancate preoccupazioni per le pesanti ricadute fiscali che il dissesto traslerà sulle famiglie già vessate dalla cinica fiscalità centrale e che saranno costrette a rinunciare ai “servizi a domanda” che saranno a totale carico dei cittadini: si pensi allo scuolabus o alla mensa scolastica! Da qui – conclude Filippelli – la necessità di chiedere al Sindaco di voler aprire un dialogo ed un confronto serrato per illustrare all’opinione pubblica il significato, le conseguenze e le finalità del dissesto, l’origine dei debiti e del loro consolidamento, la politica dei tagli del Governo centrale a danno degli Enti locali, la difficoltà delle famiglie di poter sopportare l’alto peso fiscale dell’acqua, dell’energia, della depurazione, dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani”.