È stato presentato stamattina a Torino il dossier Ecosistema Scuola 2012 Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, nei 96 capoluoghi di provincia d’Italia mette in evidenzia quanto segue: in Italia ci sono edifici scolastici vecchi e non sempre sicuri, troppe emergenze ancora irrisolte, poche le eccellenze e i passi avanti. Ecco dunque il riassunto per la Calabria. Catanzaro (86°), Cosenza (64°), Crotone (88° penultima), Reggio Calabria (85°) le città che partecipano alla ricerca, tutte quante poste nella parte bassa della classifica. Pochi i dati positivi, molti quelli negativi rispetto alla media nazionale, alcuni carenti, altri di non facile interpretazione.
Scuole antisismiche
Primo dato a destare qualche dubbio è quello dichiarato sulle scuole a rischio sismico (13,18%) a fronte di una media nazionale del 33,70%, in una regione posta completamente in zona 1 e 2 della classificazione sismica. Regione a rischio sismico medio e alto i cui Comuni dichiarano di aver realizzato la verifica di vulnerabilità sismica nel 19,35% degli edifici scolastici e di avere lo 0,75% di edifici costruiti secondo criteri antisismici.
Scuole a norma
Nessun edificio realizzato invece con criteri della bioedilizia, nonostante la presenza di un buon 16,55% di edifici costruiti tra il 1991 e il 2011 contro il 7% del dato medio nazionale. Edifici più giovani rispetto alla media nazionale, con meno necessità d’interventi di manutenzione urgente (30,49%), contro il 35,79% nazionale, con meno interventi e investimenti per la manutenzione straordinaria, ma anche con meno certificazioni. Solo il 29,59%, infatti, possiede il certificato di agibilità, il 28,01% il collaudo statico, il 29,59% la certificazione igienico‐sanitaria. Sotto la media nazionale anche il dato su impianti elettrici a norma (70,41%) e sui requisiti di accessibilità (73,98%). Quest’ultimo dato risulta di difficile interpretazione visto che viene dichiarata una necessità di interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche nel 64,23% degli edifici.
Scuole e servizi
Anche sul fronte delle buone pratiche e dei servizi a disposizione delle istituzioni scolastiche molti i dati negativi: nessun servizio di pedibus attivato, servizio di scuolabus (23,76%) di poco sotto la media nazionale, nessun investimento da parte dei Comuni per progetti‐iniziative per gli under 14, solo il 25% quelli che finanziano progetti educativi (86,30% il dato nazionale). Deficitaria anche l’attenzione alla sicurezza delle aree antistanti le scuole: 51,06% gli edifici con attraversamenti pedonali, 3,55% quelli con la presenza di nonni vigili, nessuno con semafori pedonali, piste ciclabili, transenne parapedonali. Sotto la media, anche se di poco, anche il dato sugli edifici posti in Zone 30 (6,12%), contro il 7,08% nazionale. Negativi anche i dati sulle mense scolastiche, del 4% la percentuale media di prodotti biologici nei pasti, 56,29% quella nazionale. In tutte le mense vengono utilizzati piatti in plastica/carta, nessuna dispone di cucina interna, solo nel 25,84% viene servita acqua del rubinetto. Si differenzia poco nelle scuole calabresi: tutti i dati sono sotto la media, in particolare quelli di alluminio, organico, pile, non risulta attivata.
Rinnovabili e monitoraggio
Fonti di energia rinnovabile presenti nell’8,94% degli edifici, sono il 12,40% quelli che ne beneficiano a livello nazionale. Positivo il dato sul monitoraggio amianto che risulta realizzato in tutti gli edifici, nessun monitoraggio avviato per il radon. Sono solo l’1,36% gli edifici posti in prossimità di antenne cellulari, nessuno in prossimità di elettrodotti e di emittenti radio televisive, i Comuni tuttavia dichiarano di non aver realizzato monitoraggi in tal senso. Sotto la media anche gli altri parametri sull’esposizione degli edifici a fonti d’inquinamento ambientale, eccezion fatta per la presenza tra 1 e 5 km di strutture militari (6,82%) contro il 4,87% nazionale.