Su richiesta della Fnp Cisl, guidata dal segretario provinciale, Giovanni Gentile, la giunta comunale di Cirò Marina, ha incontrato le tre sigle sindacali della città, associazioni, Pari Opportunità, presenti anche i rappresentanti del Consiglio dei giovani con il presidente in testa, per chiarire i termini degli aumenti dell’aliquota Imu, Tarsu e acqua. Un incontro che era stato già chiesto da tempo e comunque prima della decisione dell’aumento delle stesse aliquote contributive ma, come ha spiegato lo stesso assessore Sergio Ferrari, non la si era potuta convocare a causa di concomitanti situazioni “burocratiche” che norme alle mani di fatto avevano impedito la fissazione della data. Ma, forse la ragione vera è da ricercare nella risposta insita nella legge 251 del T.U. che regola il funzionamento degli Enti locali la quale stabilisce che a seguito alla dichiarazione di dissesto finanziario che come si ricorderà è stato deliberato durante il consiglio comunale di settembre scorso e che per completezza legislativa si concluderà con l’insediamento della commissione che sarà nominata dal Presidente della Repubblica. Proprio questo ritardo nell’insediamento della commissione, di fatto, ha permesso alla stessa amministrazione di “forzare” la stessa norma e per la rata in scadenza del 17 dicembre prossimo, ha potuto effettuare delle riduzioni, soprattutto per le fasce deboli, specificatamente per quelli che si trovano con un Isee che non supera i 7.500 euro annui, pensionati quindi e altri soggetti deboli. Dicevamo che sia stata “forzata” la norma in quanto appunto, il T.U. della legge 251 prevede che nella prima riunione utile del Consiglio Comunale successivo alla dichiarazione di dissesto le aliquote, tarsu, acqua e Imu di base, siano portate ai livelli massimi consentiti. Le riduzioni apportate quindi, per come prevede la norma si possono applicare nei limiti delle disponibilità rispettando gli equilibri di bilancio. Di fatto quindi si può dire che i proprietari di prima casa, laddove il reddito è entro i 7.500 euro, subiranno un leggero aumento, quantomeno sopportabile, cosa invece diversa per le seconde case e i patrimoni, laddove comunque si è anche evitato in alcuni casi di gravar sui contribuenti. E così, per dare numeri, la prima avrà una percentuale dello 0,50, se il reddito Isee sarà entro i 7.500 euro, nel caso di case concesse ad un figlio o viceversa dal figlio ad un genitore la seconda casa sarà sgravata del 1.6, le case ricadenti nelle zone di dissesto idrogeologico e quindi nello stato di inagibilità avranno una riduzione del 50% dell’aliquota e di un ulteriore punto di abbattimento così da ridurre la stessa tassa ad appena uno 0,30. Mentre per il futuro è stato addirittura regolamentata la norma che vedrà l’innalzamento di ulteriore 200 euro per ogni figlio a carico, ma questo appunto con la prossima scadenza del 2013.
Degli interventi che sono stati accolti positivamente che per bocca del rappresentante la Cgil provinciale, Nicodemo Iacovino, hanno trovato il plauso, pur egli stesso ammettendo cautamente, che la norma è stata, per usare una sua frase “oltraggiata” oltre che forzata. Ma, i rilievi di Iacovino, fatte proprie da tutte le sigle presenti e le osservazioni sono andate al di là della disquisizione tecnica dell’analisi in riferimento alle aliquote laddove non si è potuto non sottacere il fatto che tale situazione ereditata, al di là delle considerazioni politiche, trova la sua negatività aggravatasi negli anni e che vede ed ha visto protagonista molta evasione, molti cittadini infatti, oltre il 50%, si è sottratta al pagamento delle tasse comunali, finendo per gravare su quei pochi che invece hanno sempre regolarmente versato i tributi dovuti. “Questo inverno, al termine del suo intervento, ha detto Iacovino, “ qualcuno morirà di freddo perché gli è stato tagliata la fornitura del gas, qualcuno non potrà comprare la legna per riscaldarsi, altri non usciranno di casa per evitare di ammalarsi in quanto non hanno neanche i soldi per pagare il ticket sanitario.” Una situazione grave, che sicuramente la congiuntura economica nazionale e ancor più locale, mettono a nudo tutti i giorni con previsioni che al momento fanno intravedere uno scenario sicuramente difficile, per non usare un termine più drastico, considerato che siamo sotto le festività Natalizie. Ma una situazione che non la si può non guardare con occhi realistici e crudi, come lo stesso Sindaco, Roberto Siciliani ha dichiarato in apertura, laddove ha difeso le scelte politiche del suo governo nell’ avere dovuto dichiarare il dissesto per evitare conseguenze peggiori e laddove, parlando della sana gestione dell’attuale governo, ha ricordato che l’Ente è proteso a ricercare tutte azioni e atti che contribuiscano a rafforzare e puntellare le casse, come l’operazione della creazione dell terza farmacia, che oltre a portare un servizio in più per i cittadini, ha anche permesso di introitare circa 435 mila euro, dando un po’ di ossigeno alle vuote casse comunali. In sostanza un chiarimento che alla luce della nuda e cruda realtà, pone tutti, indistintamente, ma soprattutto chi può più di altri, nell’obbligo morale di reggere il peso di questa crisi devastante, fare rete e sostenere le fasce deboli e indifese: gli anziani, le famiglie in stato di povertà, soprattutto quelle dove sono presenti bambini, i disoccupati, quelli veri, gli ammalati. Una rete solidale che parta dall’Ente e trovi accoglienza in tutte le categorie sociali, economiche ed associazionistiche del territorio.
ma è lecito sapere a quanto ammonta l’aliquota imu per la seconda casa?
Grazie a chi mi risponderà