di Luigi Ruggiero. Benedetto XVI nel pieno del suo pontificato, scriveva “Per la Liturgia, maggio appartiene sempre al Tempo di Pasqua, il tempo dell’”alleluia”, dello svelarsi del mistero di Cristo nella luce della Risurrezione e della fede pasquale; ed è il tempo dell’attesa dello Spirito Santo, che scese con potenza sulla Chiesa nascente a Pentecoste. Ad entrambi questi contesti, quello “naturale” e quello liturgico, si intona bene la tradizione della Chiesa di dedicare il mese di maggio alla Vergine Maria.” Il gruppo mariano ciromarinese, anche quest’anno ha dato forza alla tradizione della Chiesa locale, di “esclusivizzare” la preghiera per Colei che è la prima e perfetta discepola di Gesù, il più bel fiore della Creazione, “la rosa sbocciata nella pienezza del tempo, quando Dio mandando il suo Figlio, ha donato al mondo una nuova Primavera”. Maria è Maria, il primo grande Amore di ognuno, da sempre. Dante apre l’ultimo canto del paradiso con la preghiera che San Bernardo rivolge alla Vergine Maria “ figlia del tuo figlio/umile e alta più che creatura/termine fisso d’etterno consiglio/… colei che l’umana natura/nobilitasti sì, che ’l suo fattore/non disdegnò di farsi sua fattura.”
Il gruppo mariano della Marina – “la Milizia” – da anni composto da solo donne (casalinghe, professioniste, imprenditrici, ma soprattutto mamme, figlie e mamme) e in cui la presenza maschile, grazie soprattutto al nuovo apostolato della Chiesa locale, sembra riaffiorare alla sua originaria mission di ecclesia, il 31 maggio, di buon’ora, in fila indiana, a piedi (alcune scalze), per la stradina “du ‘Mparu ‘e l’aranci” si è diretto verso la chiesetta della Madonna della Catena, con la sua struttura a capanna e la sua celletta campanaria, in cui si credeva fosse nascosto un tesoro. La partecipazione di uomini e donne del cirotano alla preghiera finale presso la Chiesa della Madonna della Catena – una partecipazione grande, nutrita e sentita, che ha soddisfatto tutti, a partire dalla “battagliera” Milizia – è stata preceduta dalla Messa nei rioni, dove Cristo ha incontrato quella porzione di gente che lo aspettava “appassionata” e che per motivi diversi da tempo non lo sta incontrando nella sua casa, nella Chiesa in cui bene si sta“ nell’unione fraterna,nella frazione del pane e nelle preghiere” (Atti 2,42). In “rughe” sempre diverse la statua della Madonnina ha sostato ogni sera del mese di maggio, raccogliendo la preghiera di numerosi fedeli. La celebrazione della Santa Messa nella Chiesa di San Giuseppe ed infine la serenata del gruppo Mariano davanti alla statua della Madonnina, situata sul retro della Chiesa di San Cataldo, hanno concluso il mese mariano locale, in una preghiera univoca rivolta a Dio; preghiera che parla di famiglia, di salute, di figli e di lavoro, di futuro.