Mille operatori economici e commerciali, appartenenti alle quattro regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), che hanno avuto il coraggio di rispondere alla criminalità organizzata opponendosi al pagamento del pizzo o denunciando gli estorsori, sono stati inseriti in un elenco che i consumatori potranno consultare per i loro acquisti. La guida contribuirà a creare una rete di consumo critico e sosterrà le attività degli operatori virtuosi. L’iniziativa, che rientra nel progetto ‘Rete di consumo critico Pago chi non paga’, finanziato dal Programma Operativo Nazionale ‘Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo Convergenza 2007-2013’, è stata presentata questa mattina presso la prefettura di Napoli. Il progetto è sostenuto con risorse pari a 2,7 milioni di euro, ha come beneficiario l’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura che si avvale, come partner per l’attuazione, della F.A.I., la Federazione nazionale delle Associazioni Antiracket ed Antiusura Italiane. L’elenco dei primi mille operatori comprende 472 imprenditori della Sicilia, 429 della Campania, 155 della Calabria e 85 della Puglia. Ma altri commercianti, artigiani, imprenditori, professionisti si aggiungeranno alla lista che sarà costantemente aggiornata on line sul sito del FAI e disponibile anche presso la prefettura di Napoli.
«Questo, che sembra solo un ‘volumetto’ – ha detto il prefetto Elisabetta Belgiorno, Commissario di governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura – rappresenta in realtà un documento la cui esistenza era impensabile fino a pochi anni fa. La repressione o la prevenzione da sole non sono sufficienti: occorre creare una rete sempre più ampia. Questa pubblicazione vuole essere anche strategia: all’alternativa fra acquiescenza o eroismo occorre sostituire azioni concrete per riguadagnare una sana normalità quotidiana. Se ognuno fa qualcosa, insieme si può fare molto», ha concluso il Commissario citando don Pino Puglisi. «Fondamentale è il ruolo di tutti, nessuno escluso, a cominciare dalle Istituzioni». L’iniziativa rientra nel progetto Rete di consumo critico ”Pago chi non paga”, dal Programma Operativo Nazionale ”Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo Convergenza” 2007-2013, che si propone di sostenere una serie di azioni di comunicazione e sensibilizzazione rivolte sia ai consumatori che ai commercianti per creare una rete che rafforzi e sostenga chi si ribella al racket e all’usura. All’evento di presentazione, introdotto dal prefetto di Napoli Francesco Musolino, hanno presenziato, tra gli altri, il presidente onorario del Fai Tano Grasso, la coordinatrice per la Campania delle associazioni antiracket ed antiusura Silvana Fucito, il commissario antiracket della Regione Campania Franco Malvano, l’assessore al turismo e alla cultura del comune di Napoli Nino Daniele, il questore di Napoli Luigi Merolla, il comandante provinciale dei Carabinieri Marco Minicucci, l’assessore alle politiche giovanili del comune di Napoli Alessandra Clemente, nonché diversi sindaci della provincia. «Il valore aggiunto dell’iniziativa – ha detto il prefetto Francesco Musolino – sta nella forza del fare rete. Si tratta di mille imprenditori che vivono la nostra realtà e che vanno rispettati e sostenuti». Un anno fa l’elenco delle imprese napoletane antiracket era di 250, oggi la Campania ne annovera 429. E, come spiega Silvana Fucito, a capo del coordinamento delle associazioni antiusura campane, «già 5 mila consumatori hanno firmato la loro adesione, e tutti possono essere nel nostro elenco anche registrandosi al sito FAI».