Restaurate la nuova fontana in località Franze, prima che ritorna nell’oblio, è il grido lanciato dall’ambientalista De Fine che ha riscoperto la fontana settecentesca di recente, dopo che era emersa dal fitto bosco incendiato che la custodiva da tempo, contribuendo a riportarla alle cronache odierne. I proprietari del terreno su cui sorge la fontana e l’antico frantoio, dovrebbero restaurarla, e renderla fruibile. Potrebbe diventare un sito di interesse storico culturale visto che l’area è anche di interesse archeologico per i numerosi reperti ritrovati in zona Franze e che ora si trovano nel museo archeologico. Si potrebbe anche creare un itinerario turistico che colleghi le due fontane settecentesche: questa di Cirò e quella del
Principe a Cirò Marina. Tutta l’area del cirotano e della Marina, è disseminata di bellezze naturali storiche e culturali che da sole potrebbero risollevare l’economia, purtroppo ad oggi poco è stato fatto rispetto alle potenzialità che le due comunità hanno. La splendida fontana settecentesca per secoli nascosta dalla folta vegetazione, è formata da una parete con tre nicchie ed un foro centrale da dove l’acqua andava a riempire in una grossa vasca rettangolare che si trova ai piedi della parete ripida della fontana. Purtroppo gli alberi sono cresciuti anche all’interno della vasca rovinandola. Occorrerebbe anche tagliare gli arbusti, rovi e alberi ormai bruciati che si trovano tutto intorno alla fontana per impedire alla vegetazione di riseppellirla. A due passi dalla fontana c’è invece un antico frantoio, probabilmente l’acqua doveva servire oltre che come abbeveratoio per i muli che trasportavano in sella sacchi pieni di olive, anche per la preparazione alla macina come il lavaggio delle olive prima di essere lavorate dalla pietra trainata dai buoi. Per estetica la nuova fontana rinvenuta somiglia alla fontana del Principe che si trova nella limitrofa Cirò Marina, anch’essa settecentesco con molte decorazioni. E’ un peccato vederla in questo stato di abbandono, invasa da rovi lentischi ed olmi logorati dal fuoco che hanno preso il sopravvento su tutta l’area, tanto da nasconderla alla vista.
Un cercatore di funghi in passato, l’artista Salvatore Cariati, circa venti anni fa, ci racconta di averla rinvenuta occasionalmente, e già allora era circondata da fitta vegetazione, e dimenticata fino a qualche giorno fa, e secondo il suo racconto, la fontana, gli anziani la ricordano sempre in secca ed avvolta da rovi tanto da mimetizzarsi per più di due o tre secoli. Sarebbe interessante poterla riportare alla luce, magari restaurarla prima che il tempo la cancella del tutto, per questo l’ambientalista cirotano ha chiesto che sia restaurata. Anche l’archeologo Roberto Spadea è rimasto entusiasta per tale bellezza e si è augurato che la fontana venga riportata alla luce e restaurata.