Pomeriggio e serata all’insegna della cultura al museo M. Palopoli di Crucoli per il caffè letterario “Eros in Magna Grecia”. Alfonso Calabretta, Ernesto Palopoli, Elio Malena ed il sindaco di Crucoli Sicilia, hanno accolto gli ospiti intervenuti nel bellissimo giardino che circonda il palazzo. Elio Malena ha accompagnato il gruppo interessato ad una visita accurata del museo, essendo lo stesso lo scopritore di molte dei reperti e quindi profondo conoscitore. Gli ospiti si sono soffermati sui pezzi erotici già esposti nel museo per poi ritornare nella hall del museo dove lo spazio era sistemato in modo inusuale per un incontro. Dopo i saluti da parte dell’Amministrazione di Crucoli che ha voluto supportare la serata del sindaco Sicilia, del vice sindaco Vulcano, di Laura Palopoli e di Ernesto Palopoli come padroni di casa membri della Fondazione “M. Palopoli” ci si è subito immersi nella lezione di archeologia di Elio Malena. Elio ha voluto “orgogliosamente” illustrare chi siamo e da dove veniamo attraverso un excursus storico di luoghi e pezzi archeologici ritrovati nel nostro territorio.
Il viaggio è iniziato dai greci per poi passare per i romani, i bizantini e poi illustrare con l’aiuto di immagini inediti reperti e tombe distrutti dall’incuria e dall’inciviltà. Il Prof. Pasquale Attianese ha introdotto il suo intervento sulla letteratura antica e dialettale erotica per poi passare agli usi e costumi dei greci ed i diversi significati di eros ed amore. Ha illustrato i monili erotici che i greci portavano come portafortuna e come questi monili nel 2014 sono degli oggetti scostumati. La serata è continuata con la lettura degli scrittori erotici calabresi come Luigi Siciliani, Emanuele Di Bartolo, Donnu Pantu ed in appresso i versi proibiti della letteratura napoletana il tutto accompagnato dall’enogastronomia della sardella di Crucoli e dal Cirò delle Cantine Riunite di Melissa. Alfonso Calabretta, ideatore dei “Luoghi ritrovati” ha voluto ringraziare gli amici intervenuti da Crotone, Cariati, Cirò Marina e Crucoli, spiegando il progetto de “I luoghi ritrovati” nato nel dicembre scorso a Palazzo Vitale di Cirò Marina e che continuerà prossimamente a Crotone e Cariati nei luoghi inusuali ed ancora incontaminati dalla cultura e dalle persone. “Sarà un modo per scoprire con passione il nostro territorio – ha detto Calabretta – prendendo coscienza che non bisogna andare per forza fuori dalla Calabria per ammirare delle eccellenze estetiche architettoniche e che in questi posti si possono decantare versi sublimi di poeti e scrittori della nostra terra che ci hanno dato lustro nel mondo.”
Eros in Magna Grecia
Un omaggio al dio/dèmone di quello che oggi chiamiamo “amore”. Colui che sbocciò dall’uovo di Chronos – il tempo – e che, manifestatosi come androgino, tramutò l’aspirazione all’assolutezza umana in possessione perpetua. Procreando secondo il corpo e creando secondo l’anima. Eros, figlio di Afrodite, rivive nel caffè letterario al museo Melissa Palopoli di Crucoli e ne rivive la poetica. Un Luogo simbolo per una serata suggestiva e insolita attraverso gesti, simboli e immagini della seduzione, tra Grecia e Magna Grecia. Così l’Associazione “Il Volo”, il Comune di Crucoli e tutti i soggetti della serata celebrano l’Eros in Magna Grecia. All’insegna del mito ellenistico, con l’apertura pomeridiana e visite guidate al vasto patrimonio archeologico del museo. Perché l’occasione è propizia per ammirare, ascoltare e per una lettura serena del sincretismo magno-greco in chiave di civiltà votata all’esercizio erotico, scevra da inibizioni di sorta. L’Eros sovrintende all’educazione dei fanciulli, alla loro piena realizzazione sociale come cittadini, sposi e soldati. Ne accompagna i principali momenti iniziatici, dalle prove di abilità intellettiva alle lotte fisiche contro esseri mostruosi. Eros è nelle palestre, ove si forgiano i corpi e le anime e ci si prepara nella corsa.
La corsa, si. Abilità necessaria, forse, perché il corteggiamento sovente diviene inseguimento erotico – con conseguente rapimento di fanciulli e fanciulle ad opera di divinità o mortali. Il linguaggio del corpo si manifesta come essenziale per trasmettere segnali d’amore consenzienti, così come i gesti, espliciti – più o meno – reciproci. Eros è soprattutto mediatore – oltre che messaggero – d’amore. Incarnando sia il maschile che il femminile, assurge a simbolo di una società naturalmente bisessuale. Una civiltà dedita tanto alla filosofia e ai piaceri dell’ozio, quanto militarmente preparata e rozza nell’animo. Come dire che seduzione e capacità riproduttiva sono imprescindibili. A tale proposito è significativa la testimonianza vascolare relativa al matrimonio. Cioè all’unione “sacra” tra uomo e donna. Sposarsi, per il maschio, equivale a ottenere “potere”, secondo l’antica tradizione delle religioni orientali matriarcali. Le nozze sono un diritto/dovere irrinunciabile anche per le femmine. Per le quali sembrano necessarie, anche se si muore senza averle celebrate. Nelle tombe delle bambine, infatti, la seduzione negata viene risarcita da una sorta di “matrimonio”, celebrato contestualmente al rito funebre. Il corredo, in questi casi, va a compensare, con una serie di oggetti simbolici, gli stadi della vita cui il defunto non ha potuto accedere. Amore e morte. Ma anche gioco e seduzione. Gesti, simboli e immagini di un corteggiamento eterno. Un momento culturale sorprendente. Un unico percorso di grande fascino. Uno sguardo senza pregiudizi dentro il background culturale della nostra civiltà.