L’Ing. Vincenzo Voce, dell’associazione “Classe Differente” è intervenuto all’inizio del 2014 all’audizione congiunta della III e IV Commissione della Regione Calabria per spiegare evidenziare i gravissimi problemi ambientali che affliggono la città di Crotone. “Con la chiusura delle fabbriche, avvenuta ormai nel 1999, la città attende da molti anni una bonifica, che sembra non finire mai – afferma Voce. Le bonifiche attese in realtà sono più di una e costituiscono un vero e proprio paradosso. Mi riferisco ovviamente alla bonifica dell’area industriale che sta facendo Syndial e a quella dell’area archeologica antistante. L’area d’interesse archeologico, circa 82 Ha, sarà bonificata integralmente con finanziamenti pubblici, nonostante sia contaminata solo per il 28%; invece, l’area industriale sarà oggetto di una “finta” bonifica dei suoli. Si usano due pesi e due misure, quando le bonifiche deve farle lo Stato o il privato. Sull’area industriale delle ex fabbriche e nelle discariche fronte mare, dove ci sono i veri veleni, in sostanza si farà poco o nulla. Infatti, la multinazionale lascerà tutti i veleni sul posto, perché gli è stato approvato un progetto di bonifica operativo, che in realtà è una messa in sicurezza permanente, come di solito si fa per una discarica, senza tener conto, invece, che si tratta di un’area che è parte integrante della città”.
Le sostanze presenti nel sito industriale
“Nei 48 ettari del sito di Pertusola Sud, in base ai dati delle caratterizzazioni ufficiali, risultano almeno: Cadmio 412.887 Kg; Arsenico 254.500 kg; Piombo 4.181.411 kg. Nessun sito in Italia è contaminato in tal modo da metalli. Vorrei ricordare che: il Cadmio è cancerogeno (Classificazione IARC-IA la massima); l’Arsenico è cancerogeno (Classificazione IARC-IIA ) e il Piombo una sostanza tossica per il ciclo riproduttivo. La quantità di Cadmio presente sul sito di Pertusola potrebbe causare il cancro a tutti i cittadini europei. I rifiuti che ho stimato per il sito di Pertusola e la sua discarica a mare sono almeno 528.000 tonnellate di “Rifiuti Pericolosi” e 410.000 tonnellate di “Rifiuti non Pericolosi”. Altre 265.000 Tonnellate di rifiuti non pericolosi potrebbero essere comunque messi in sicurezza permanente”.
Cosa farà Syndial per eliminare questi veleni?
“Su 5 ettari è prevista la fitorimediazione – continua l’ingegnere Voce – una tecnica mediante la quale si asportano metalli con alcune piante bioaccumulatrici, che i componenti della Commissione Ambiente hanno visto quando sono stati a Crotone. Quelle piante, in un articolo del settimanale “L’Espresso”, sono state definite “eucalipti magici”, per la loro capacità estrattiva di metalli e in particolar modo dello zinco. Ma il sito è fortemente contaminato da metalli pesanti ben più pericolosi, che difficilmente sono fitorimediati. In base a un mio studio, utilizzando i dati sperimentali che ha fornito Syndial in occasione della loro audizione, ho stimato che occorreranno non meno di 4.000 anni (SI33 = 580 mg/kg di Cd), per eliminare il cadmio e il piombo presenti, contro i 10 anni previsti dal progetto. Su altri 6,5 ettari sui quali è prevista la tecnica della rimediazione elettrocinetica (EKRT), che utilizza un sistema di elettrodi per mobilitare i metalli, ma l’arsenico, abbondantemente presente, non sarà minimamente rimosso; infatti, mentre tutti i metalli, come il piombo, il cadmio, lo zinco o il rame, possono essere rimossi con questa tecnica in ambiente acido, per l’arsenico occorrerebbe un ambiente alcalino”.
E sul resto delle aree (36,5 Ha) cosa si fa?
“Niente! Quando si parla di bonifica dei suoli di cosa parliamo? Sul 76% del sito non si farà nulla, anzi le aree le hanno già messe in sicurezza, per modo di dire, almeno dieci anni prima che fosse approvato il progetto di Syndial, cioè quando hanno interrato in 13,3 ha del sito di Pertusola parte del Cic. La vera beffa è che sul sito di Pertusola, ci sono rifiuti interrati, come ha scritto il consulente del Tribunale (pag. 345 nota 3): “In molti casi il materiale è stato rinvenuto a contatto con veri e propri rifiuti, talvolta anche materiali riconducibili alla scoria Cubilot tal quale o alle ferriti di zinco. Non rientra nell’ambito del presente accertamento la verifica della legittimità di tali opere di copertura, realizzate in gran parte in vigenza del D.lgs. 22/97, in difetto della previa rimozione dei rifiuti interrati “. Quindi i rifiuti interrati andrebbero rimossi, come hanno fatto a Cassano Ionio e a Cerchiara Calabro e il progetto di bonifica in corso dovrebbe essere rivisto. Invece, con la messa in sicurezza permanente approvata, nessuno andrà più a toccarli. Un bel regalo che lasceranno alle nostre future generazioni. Le pericolosissime ferriti di zinco che mancano all’appello sono tante e sono quelle che occorre ricercare. L’avevo scritto qualche anno fa e nei mesi scorsi si è saputo del ritrovamento a Cassano di altre scorie riconducibili alle ferriti. Pertusola Sud le ha accumulate dal 1928 sino al 1971, cioè per oltre 40 anni, prima dell’avviamento del forno cubilot, dove in seguito sono state trattate. Parliamo di una quantità enorme”.
I ‘veleni’ sono rimasti tutti nell’area della Pertusola?
“Pensate forse che in quegli anni, quando non esisteva nessuna sensibilità ambientale, Pertusola avesse accumulato tutte le scorie in fabbrica?Penso proprio di no. Dalla caratterizzazione della discarica per rifiuti solidi urbani di Farina, si evince che anche lì hanno portato le pericolose scorie di Pertusola. E chissà in quali altri posti. Nelle discariche fronte mare, ovviamente, ci sono sondaggi che fanno riferimento alle ferriti di zinco, come evidenziato nell’ambito di un’inchiesta ancora in corso, che riguarda la realizzazione della strada consortile. Cosa si aspetta a rimuoverle? Per quanto riguarda il controllo sulla popolazione o sulla qualità dell’aria, nei decenni di attività delle fabbriche, sono state fatte sporadiche campagne di monitoraggio atmosferico, ma forse allora era meglio non mettere in discussione il benessere e la ricchezza che le fabbriche davano, nonostante sia avvenuta una vera e propria strage d’innocenti. Ho un certificato di un operaio che ha lavorato 20 anni nel reparto cadmio, morto di tumore al polmone; aveva un valore di cadmio urinario di 10,4 μg/g-creatinina, mentre il valore limite accertato di danno biologico era di 7 μg/g-creatinina (oggi sceso a 2). Si può dire che in quel caso si è trattato di un vero e proprio omicidio, perché l’operaio doveva essere spostato di reparto molto tempo prima. E come lui, mi risulta che tutti i lavoratori di quel reparto siano morti giovani”.
Il caso del 2009: scorie sotto le scuole e la Procura
“Forse la vera attività di controllo è stata fatta nel 2009, quando scoppia il caso delle scorie sotto le scuole e la Procura della Repubblica affida al Prof. Andò un biomonitoraggio su un campione della popolazione scolastica crotonese, prendendo come riferimento alcune scuole senza scorie. Le conclusioni del Prof. Andò, mostravano che i bambini che frequentavano le scuole con le scorie, presentavano valori sierologici di metalli pesanti superiori agli altri studenti e il nichel era in assoluto il metallo con maggior concentrazione. Quella vicenda clamorosa, si è conclusa con un nulla di fatto, perché i risultati ottenuti dal Prof. Andò erano assolutamente nella norma, se confrontati con i normali valori di riferimento, come sostenuto invece dall’Istituto Superiore della Sanità. I valori sierologici erano effettivamente più alti nei bambini che frequentavano le scuole con le scorie, ma i valori urinari erano più alti nel campione della popolazione scolastica che frequentava le scuole senza scorie. Il nichel poi non è nemmeno presente nella scoria interrata e nemmeno nelle pericolosissime ferriti. Il nichel insieme al vanadio, un altro metallo cancerogeno (classificazione IARC – IIB), sono presenti in modo naturale nei suoli della città, ed è soprattutto su quest’ultimo che occorrerà vigilare. Il vanadio in molte zone della città è presente in concentrazioni che superano i 90 mg/kg, cioè superiori ai limiti dei suoli residenziali. Spero che sia chiaro che finché tutti i veleni non saranno rimossi, ci sarà sempre una diretta correlazione con le patologie tumorali, sia essa dimostrabile o meno”.
Risarcimento Syndial per gli ammalati oncologici
“Inoltre vorrei fare una proposta per chi gestirà i 56,2 milioni pagati da Syndial, per i danni ambientali provocati sul territorio crotonese: cioè destinare una parte dei fondi alle famiglie meno abbienti con ammalati oncologici. Sarà un modo per riconoscere concretamente che nelle aree SIN ci si ammala di tumore in percentuale maggiore rispetto ad altri posti”.
Grazie dell’articolo che e’ uno dei piu’ chiari sulla situazione attuale di questi veleni. Ma solo 22 visite a quest’articolo fin’ora? Svegliatevi crotonesi!
Crotonesi tutti dobbiamo pretendere che bonifichino quelle aree avvelenate. Basta pagare e soffrire in silenzio assistendo alla morte dei nostri cari a causa di ladri senza scrupoli!!! Svegliaaaaa!!!