“Cari miei onorevoli Nicodemo Oliverio e Nico Stumpo, a voi di recente mi ero rivolto dalle pagine de “Il Cirotano” (leggi) invitandovi a valutare più proficuamente la situazione politica del Circolo PD di Cirò Marina e quindi ad assumere decisioni autorevoli che riportassero nel Partito quella tranquilla operatività che non lo facesse oltre assomigliare ad una comune anarchica o ad una costruzione – magari una volta pure nobile – su cui bisogna adesso intervenire con una ruspa (sic: un membro del Circolo!!)” – afferma in una nota Luigi Ruggiero. “La situazione, carissimi onorevoli, è ora veramente divenuta esplosiva, per cui ancora temporeggiare con cazzeggiamenti diversi, lontani dalla politica e dal buonsenso (magari rinviando tutto ad un congresso solo risolutore sulla carta – attivando un tesseramento, gestito da chi?) significherebbe far implodere, deflagrare al proprio interno rancori,veleni e comunque divisioni , che al momento opportuno – e magari proprio a ridosso di competizioni elettorali – esploderebbero in schegge impazzite, che pure si “costruiranno” la loro ragione”.
“Ritengo da comunista cattolico – continua Ruggiero – che si possa uscire dallo squallido e consunto marasma in cui si crogiola il Circolo, solo con operazioni drastiche, energiche e perentorie, che abbiano come fine la costruzione e non la mera caccia all’untore – cui mi riferivo nella mia precedente lettera aperta a voi rivolta; operazioni che eliminino “idola” e miti e costruisca – magari attraverso le tavole baconiane della presenza,assenza,gradi – il nuovo anche “aggiungendo” le operazioni epurate.
Onorevoli, nella sostanza ritengo che andare al Congresso su un tesseramento subdolo ed artato in cui si tessera chi si vuole, non sia la soluzione del problema. Voi due, miei onorevoli, avete il dovere di “sistemare” le cose, presiedendo un coordinamento,che non sia pensato e gestito come commissariamento e di cui non facciano parte né Parrilla né Facente, ma giovani come Emanuela Bruno, Valeria Federico, Francesco Capalbo, Mario Turano, Antonio Pace, Mario Castiglione, Roberta Anania. Ce la possiamo fare, cari onorevoli. Ma datevi da fare. E subito, perché più tempo passa e più la situazione degrada. E ce la possiamo fare ampliando la platea dell’interesse e del consenso, per far ritornare a Cirò Marina il dialogo e il merito”.