“Il ministro Dario Franceschini ha il dovere di venire in Calabria per rendersi conto di persona di ciò che è in atto e di rispondere all’opinione pubblica calabrese, nazionale e internazionale, perché Capo Colonna è patrimonio dell’umanità”. È quanto chiedono la segreteria regionale della Cgil e quella di Crotone. “Nel frattempo – proseguono i sindacati – ha il dovere di far sospendere i lavori. Capo Colonna non può essere lasciata nelle mani delle lobby speculative locali, inseguendo una falsa modernità che ha come solo obiettivo quello di distruggere la bellezza, il paesaggio e il grande patrimonio archeologico”.
“Lo stesso chiediamo al presidente Mario Oliverio. La vicenda di Capo Colonna ci allarma anche per il disegno della città e dell’area che questa amministrazione ha, soprattutto sul tema strategico della bonifica dell’ex area industriale. Non si hanno progetti, né si spendono i soldi né si ha idea di cosa si intenda fare su quelle aree, ma soprattutto si ha una posizione subalterna e “non trasparente” nei rapporti con l’Eni sulla bonifica. Dopo 15 anni siamo al palo di partenza con un occupazione risicata intorno alle trenta, quaranta unità, tra dirette e indirette, che segnala la volontà dell’Eni di non impegnarsi nell’ opera di bonifica. Ci auguriamo, così come promesso dal presidente Oliverio, nei prossimi giorni si possa arrivare a un tavolo sulle bonifiche e su quella di Crotone con il coinvolgimento del ministero dell’Ambiente, dell’Eni e delle forze economiche e sindacali locali per delineare un rilancio efficace, sul terreno occupazionale, della bonifica”.