C’è ancora molto da fare per il trattamento del dolore nei bambini e negli anziani, così come nei Pronto Soccorso: carente l’informazione ai pazienti su quanto disposto dalla legge 38/10 e i diritti che ne derivano. E spesso le strutture non formano adeguatamente il personale sanitario. Il dolore viene registrato quasi sempre in cartella clinica e trattato tempestivamente con terapie farmacologiche, ma in un caso su due non ne viene rilevata l’intensità con strumenti ad hoc. Sono questi alcuni del risultati del programma In-Dolore con cui il Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, grazie al sostegno non condizionato di Grünenthal, ha coinvolto 46 ospedali di 15 regioni, 214 reparti e 711 persone ricoverate per migliorare il grado di attenzione sul diritto ad evitare le sofferenze e il dolore non necessari sancito dalla Carta Europea dei diritti del malato, e ripreso nello spirito dalla L. 38/10.
A Crotone il TDM in Ospedale non ha completato ancora l’indagine tuttavia da una prima fase ha riscontrato che l’Azienda ha individuato, solo nel 2013, una figura professionale competente per la somministrazione delle Cure Palliative e Terapia del Dolore, la Dott.essa Piccirillo ,che svolge questa attività solo in alcune ore lavorative con grande professionalità.
Il TDM, alla fine del monitoraggio, farà una campagna informativa sul territorio sui diritti alle Cure Palliative e alla Terapia del dolore chiedendo la collaborazione della Direzione Aziendale e proponendo una serie di attività non solo per poter dare le giuste informazione ma per poter garantire a tutti l’accesso alle cure. Per quanto riguarda le altre strutture calabresi sono disponibili i dati relativi al “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria (leggi) e al “Giovanni Palo II” di Vibo Valentia (leggi).