Un gemellaggio con le famiglie irachene perseguitate dall’Isis ed un container per i profughi rimasti senza casa: queste le iniziative che la diocesi di Cassano Ionio, di cui e’ vescovo il segretaria della Cei, monsignor Nunzio Galantino, intende mettere in cantiere. “Le migliaia di profughi cristiani vittime delle persecuzioni dei terroristi dello Stato islamico – si legge in una nota – sono i protagonisti (ed i destinatari) della campagna di sensibilizzazione avviata dalla Caritas diocesana, guidata dal direttore Raffaele Vidiri”. Gia’ nei mesi scorsi, si fa rilevare, mons. Galantino, nella sua veste di segretario generale della Cei, si era recato in Iraq “per constatare di persona la triste condizione della comunita’ cristiana locale. Ne era scaturita – e’ scritto – una serie di iniziative, la prima delle quali, denominata “Progetto Famiglia”, basata sui gemellaggi tra famiglie italiane ed irachene, allo scopo di assicurare un minimo vitale a nuclei familiari composti da 5 persone.
Contemporaneamente, si era dato il via al “Progetto Casa”, fondato sull’acquisto di container da destinare a nuclei familiari in fuga dal terrore. E per riuscire nell’intento, a meta’ dicembre era stata promossa una colletta. Straordinaria, come la risposta giunta da tutte le parrocchie, le rettorie e basiliche diocesane e da privati cittadini”. “La nostra Chiesa – spiega Vidiri – aveva subito raccolto l’appello attingendo ai fondi dell’8xmille e stanziando 6.300 euro per garantire un sostegno per 6 mesi a 8 sacerdoti e ad un diacono iracheno. L’aiuto ed il buon cuore di tutti gli uomini e donne di buona volonta’ ci consentiranno di fare di piu’. Molto di piu’. E con le somme raccolte in occasione della colletta decembrina – aggiunge – si procedera’ non solo a finanziare anche un gemellaggio della durata di un anno con due famiglie alle quali garantire dignita’ e sostentamento, ma pure ad acquistare un container attrezzato di tutto punto, dotato di acqua potabile ed energia elettrica. Un risultato insperato, che non ferma la mobilitazione: qualora singoli, famiglie, associazioni e movimenti intendessero attivare ulteriori azioni potranno sempre farlo, contattando la Caritas diocesana”.