di Ercole Caligiuri. “Siamo al vostro fianco e proseguiremo insieme questa battaglia”, è lo sfogo dei cittadini di Strongoli presenti all’assemblea pubblica dal titolo “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, dall’ articolo 1 della costituzione della repubblica italiana”. Come è noto, la società che gestiva il servizio di raccolta rifiuti della differenziata in alcuni comuni della provincia compreso Strongoli, fu destinataria lo scorso anno di un’interattiva antimafia. La prefettura di Crotone segnalò la presenza tra i dipendenti, di congiunti o parenti di persone coinvolte in indagini antimafia. La società De.Ri.co in seguito a quel provvedimento licenziò i 15 operai che da allora sono senza lavoro nonostante poi il Tar abbia annullata l’interdittiva. Gli ex De.Ri.Co, sottolineando il fatto di essere parenti di persone sotto indagine o aver scontato una condanna, non può essere discriminatorio, hanno chiesto più volte, anche con proteste pubbliche a Crotone, di poter tornare a lavorare. Lo hanno ribadito anche la scorsa sera durante l’assemblea pubblica nel museo civico di Strongoli. Presenti al tavolo dei lavori le due moderatrici, gli avvocati Eugenia Perri e Stefania Leotta, i sindacati rappresentati da Pino De Tursi e Gianni Notaro, Cisl e Uil, il sindaco di Strongoli Michele Laurenzano ed il legale Antonio Caccavano. In prima fila, l’amministrazione comunale al completo ed il consigliere di opposizione Letterina Bompignano.
“Vi pare che un mafioso lo vedete alle 5 di mattina a raccogliere la spazzatura, come fanno loro?” Afferma Eugenia Perri “chi sbaglia va riabilitato, chi si trova un lavoro onesto, va aiutato dalla stato. Ci troviamo di fronte ad un ingiustizia e non possiamo rimanere fermi negli studi legale, c’è bisogna della più alta condivisione possibile”. Stefania Leotta ha spiegato minuziosamente ai presenti tutta la situazione dei 15 operai licenziati dalla De.ri.co, “bisogna garantire, afferma Leotta, ad ogni singolo cittadino un lavoro onesto e dignitoso, come ce lo chiede la nostra costituzione”. Molti gli interventi costruttivi tutti a difesa degli operai licenziati. “Non dobbiamo dare noi politici risposte agli operai, commenta il sindaco Laurenzano, è un problema esclusivamente giudiziario”. Durante l’assemblea, gli operai hanno raccontato le proprie storie, “Non riesco ad arrivare a fine mese, racconta Pasquale, lavoravo onestamente e mi hanno tolto la dignità”. “Ho un figlio da mantenere all’università, racconta Vincenzo, nella mia vita ho pagato per i miei errori ed oggi ho una meravigliosa famiglia da mandare avanti”. Inverosimile la storia di Domenico Nigro, il quale possiede il porto d’armi ed alcune armi dichiarate regolarmente a casa. Dopo l’interdittiva ha giurato davanti al prefetto come volontario della polizia. Presenti inoltre i Giovani di Forza Italia con il coordinatore provinciale Romano Liotti, le Misericordie di Strongoli e la Protezione civile.
solidarietà a tutti questi operai che almeno hanno il primo cittadino di strongoli al suo fianco, il mio sindaco mi a sbattuto la porta in faccia solo x dire que ditta mi faceva lavorare senza versarmi i contributi