Entro la fine di maggio saranno recuperati i resti umani individuati nella cripta sotterranea nella chiesa di San Giorgio, Duomo di Pizzo, che si presume appartengano a Gioacchino Murat, il re di Napoli, cognato di Napoleone Bonaparte, che nell’ottobre del 1815 fu catturato, imprigionato e ucciso nella cittadina calabrese dopo esservi sbarcato nel tentativo di riconquistare il suo regno.
Sara’ poi il test del Dna, che verra’ effettuato nei mesi successivi, per confermare o meno se quelle spoglie siano davvero del giovane sovrano. A comunicarlo e’ il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo. La cassa, che si ritiene possa contenere i resti di Murat, è stata individuata nel 2011 grazie a una sonda con telecamera che fu calata per esplorare i sotterranei del duomo. In quell’occasione, le immagini mostrarono numerosissimi resti di corpi umani, tumulati nel corso dei secoli, a conferma della consuetudine di seppellire i defunti sotto le chiese.