Aggiudicata la gara di appalto per la realizzazione della sistemazione del parco archeologico di Apollo Aleo a Cirò Marina. Finanziato con fondi Por Calabria, Fesr 2007-2013 asse v – risorse naturali, culturali e turismo sostenibile per importo pari a 500 mila euro, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria ha espletato, come dicevamo, la gara di appalto per la realizzazione di interventi, per la valorizzazione e tutela dei beni culturali. Il progetto definitivo/esecutivo riguarderà lo “scavo, restauro e musealizzazione del santuario dedicato ad Apollo Aleo”. Responsabile unico del procedimento sarà la stessa dott.ssa Simonetta Bonomi, mentre la direzione e progettazione scientifica dell’intervento saranno a cura della dott.sa Maria Grazia Aisa, arch. Vincenzo Ammendolia e Mario Patanisi. Ad aggiudicarsi la gara è stato, Gallo Erminio (capogruppo), impresa Serafina Sammarco con un ribasso del 21,80%.
Costo che però, come si legge nell’articolato progetto, “ha dimensioni finanziarie limitate rispetto all’entità presumibile dell’intero oggetto (considerando tutti i resti monumentali sotterrati), non si può impostare come un provvedimento di tipo complessivo ed esaustivo: le direttive qui proposte sono infatti formulate nell’ottica di una prosecuzione di interventi. Infatti, le operazioni prese in considerazione sono quelle strettamente necessarie per contrastare il processo di degrado sui brani ruderali dell’edificio, ritenute sufficienti per un trattamento conservativo ordinario ed essenziale. Pertanto la finalità di eventuali varianti e modifiche alle voci del progetto saranno la protezione e la conservazione dei manufatti nelle sue istanze (storica ed estetica) e nei suoi minimi particolari costitutivi: si terrà conto delle priorità d’intervento, affinché si possano estendere i provvedimenti conservativi alle situazioni che ne manifestino l’urgenza”.
In sostanza, si terrà presente che riportare alla luce strutture antiche all’aperto, senza avere la possibilità finanziaria e progettuale di procedere al loro immediato restauro, comporterebbe un danno irreversibile al patrimonio archeologico. Da queste considerazioni ne deriva che “l’intervento conservativo progettato comprenderà lavorazioni atte a consentire una protezione immediata delle strutture emergenti dagli scavi, scelte in base alla valutazione preliminare dell’efficacia dell’intervento proposto e della sua innocuità nei confronti dei materiali costitutivi”. Un progetto complesso e molto delicato, ma che, concluso, lascerà sicuramente spazio ad ulteriori interventi, il che produrrà effetti economici e turistici positivi per l’intera area e magari, domani, permetterà alla città di fare ritornare definitivamente, l’acrolito di Apollo Aleo nella nostra città.