Una legge a proposito dell’utilità della dieta mediterranea è stata già approvata la passata legislatura dopo un attento confronto in sede di terza commissione sanità presieduta dall’allora consigliere regionale Salvatore Pacenza dott. Diabetologo Asp Crotone il quale, per quanto riguarda la presentazione della proposta di legge sulla dieta mediterranea da parte dell’attuale amministrazione, intende chiarire:
Le recenti polemiche seguite alla presentazione della proposta di legge sulla Dieta Mediterranea impongono delle riflessioni anche sulla scorta del ruolo rivestito durante la scorsa legislatura Regionale. Come è facilmente verificabile dagli atti istituzionali ufficiali, una specifica legge sull’utilità’ e sulla necessità’ di promozionare le sane abitudini alimentari della nostra Regione è stata licenziata all’unanimità, compreso il relativo impegno di spesa, dall’Assemblea Regionale durante la scorsa legislatura. La suddetta legge, prima di approdare in aula, è stata oggetto di un serrato confronto nella Commissione da me presieduta, sempre però con l’obiettivo di dotare la nostra Regione di uno strumento che ne potesse esaltare una delle migliori specificità. La riproposizione della stessa legge con addirittura l’abrogazione della precedente, rientra, con il rispetto dovuto agli attuali legislatori regionali, in uno di quegli atti politici-legislativi non facilmente comprensibili e difficilmente spiegabili . La logica avrebbe imposto la verifica delle motivazioni che hanno impedito finora l’attuazione della vigente legge, invece di impegnarsi a demolire completamente il lavoro precedente e presentare un provvedimento sostanzialmente simile. Di leggi fotocopie e di leggi manifesto credo che la Calabria non ne abbia bisogno. Il tanto sbandierato nuovo corso lo si misura anche dal riconoscere l’efficacia del lavoro altrui, anche se questo e’ stato effettuato da avversari politici. Non mi pare che ci sia questa volontà, quanto quella di contribuire ad infittire, al solo scopo di una effimera visibilità, una giungla legislativa già di per sé quasi inesplorabile.