Quante volte si è attraversata la strada costiera che porta al promontorio di Capo Colonna e non si è fatto caso. Eppure su quei pochi chilometri e sulle terre circostanti ve ne sono davvero tante, alcune piccole, altre grandi, altre inaccessibili e comunque tutte ignorate soprattutto dalle nuove generazioni che non ne sanno nulla e per loro fortuna. Sto dicendo delle “casematte”, sagome circolari con feritoie, fortilizi in cemento, eredità della seconda guerra mondiale; manufatti collocati in particolare in posizioni strategiche, sulle alture, sulle coste, sui promontori, un po’ come le cinquecentesche torri viceregnali poste a difesa dalle incursioni saracene. Beh, tutta l’area che comprende Capo Colonna, Scifo, la Tonnara, Campione, Salica, era l’ideale per l’avvistamento, durante il conflitto, di truppe o navi straniere e nemiche. Ma ve ne sono sparse un po’ dovunque nel territorio calabrese: Isola Capo Rizzuto, nelle campagne attorno a Crotone, nel cirotano, sulle coste tirreniche, dappertutto insomma.
Quelle vicine a noi, le troviamo all’interno dell’area archeologica di Capo Colonna, sul rettifilo che porta al promontorio, nelle adiacenze dell’antica tonnara, nelle campagne che guardano al mare dalle parti di Scifo. Tantissime se si pensa che, subito dopo l’entrata dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, ne sono state progettate ben cinquecento sparse su tutto il territorio italiano. Solitamente, da civili e militari, venivano definite “guardiole”, ma non servivano soltanto per la vigilanza, ma soprattutto per l’attacco e la difesa con armamenti leggeri e pesanti a seconda della dimensione del manufatto o delle feritoie. Chi le volle? Chi le fece costruire? Erroneamente si è sempre pensato ai tedeschi per “coprire” la loro ritirata verso il Nord. Non è così. Furono progettate dall’allora Regia Marina italiana con la collaborazione dell’Esercito ma molte di esse mai utilizzate, mai colpite. Oggi non dicono niente e per fortuna. Ma perché non conservarle, renderle più visibili, accessibili e oggetto di studi? Prima che facciano la fine che ha fatto la “casamatta” posta sulla spiaggia all’inizio dell’Irto per Capo Colonna nelle adiacenze del complesso balneare Casarossa. Conservare per non dimenticare!
io ne ho vista una sulla strada che porta da Roccelleta di Borgia a Borgia, prima di arrivare in paese sulla sinistra nel boschetto , a vederla in buone condizioni
Sono pienamente d’accordo con lei per una conservazione e valorizzazione del complesso delle fortificazioni della seconda guerra mondiale, infatti sto cercando, le ho viste e pubblicate quasi tutte, quelle della mia città: Alghero.
Mi farebbe piacere conoscere se esiste una pubblicazione circa quelle della sua terra, in modo da poterla ordinare ed acquistare.
Cordialmente.
Antonello Di Biase.
P.S.: la postazione pubblicata in questo articolo è, a dir poco, stupenda.