Da alcuni giorni è iniziato il nuovo anno scolastico e la vigilia è stata accompagnata da un intenso dibattito attorno al costo dei libri, sulla loro valenza e quindi la necessità che siano accessibili a tutti attraverso costi sopportabili. C’è un gran parlare di libri considerato che in Italia si legge poco, molto poco e perché non tutti sanno che “la lettura fa l’uomo completo e lo scrivere fa l’uomo esatto” come sosteneva Bacone nei suoi Saggi. Ormai da anni si fanno e si realizzano nelle scuole progetti sulla lettura. Sulle piazze, in alcune città ma non nella nostra, si aprono all’attenzione della gente libri, discorsi, riflessioni; altrove si organizzano importanti mostre – mercato come il Festivaletteratura di Mantova ed ancora qualche programma televisivo impegna gruppi di giovani studenti con simpatiche gare che hanno i libri al centro. Da Bacone apprendiamo, insomma, che leggere è importante. È un’operazione che impegna intelligenza e cuore. Ti aiuta a fantasticare, superando tutti i limiti di spazio e di tempo, ti aiuta a scoprire la logica che percorre una narrazione, ti consegna una serie di protagonisti e di personaggi che ti chiamano a partecipare alle loro avventure, alle loro emozioni, ai loro sentimenti.
Leggere è ampliare il lessico, cioè le parole che vestono i fatti e i pensieri. Prima che si giunga alla lettura silenziosa, quella che di solito si gusta di più perché svincola dalla realtà quotidiana, allontana dal contesto normale per lasciare spazio alla fantasia e alla libertà dell’immaginazione, è importante vi sia la lettura a voce alta. Non sembri anacronistico ma l’iniziazione attraverso le fiabe è un percorso importante ed in questo siano i membri della famiglia ad aprire ai bambini gli orizzonti delle fiabe illustrate. Chi scrive, per l’esperienza ventennale vissuta tra i banchi della scuola primaria, sa per certo che gli occhi dei bambini si poseranno via via più attenti sulle immagini, mentre le parole semplici pronunciate dalla voce andranno ad animare quelle immagini, e i piccoli non si stancheranno facilmente di sentire la storia. Ed in questo percorso può accadere spesso di trovare qualche bambino che da solo “legge” nelle pagine del libro illustrato, ripetendo con l’aiuto della memoria le parole della fiaba. Comincia così la meravigliosa avventura del narrare che, se protetta ed incrementata, arricchirà le relazioni umane. Più avanti, nel tempo, sono i maestri a dover arricchire ogni giornata di scuola con una propria lettura. Si dovrà scegliere un vero romanzo, e molti lo fanno, secondo l’età dei giovani.
Vengono alla mente titoli come La freccia azzurra, Il piccolo Principe, Pinocchio, Cuore, La capanna dello zio Tom ed altri ma anche racconti di Calvino, di Moravia, di Arpino, di Tolstoj, solo per fare alcuni nomi, che solitamente classifichiamo “per adulti” possono costituire motivo di vero godimento e di profonde riflessioni per bambini e ragazzi. Avvii la scuola alla pratica della lettura ad alta voce, alla formazione della biblioteca scolastica e soprattutto la circolazione dei libri in classe e perché no anche a casa. È veramente deprimente constatare come talvolta le Case editrici, gli stessi autori o gli enti Locali inviano cataste di volumi alle scuole e queste li accantonano in un angolo della fantomatica biblioteca senza che nessuno dei docenti e alunni ne sappiano qualcosa. E poi, non si abbia timore di avvicinare ai ragazzi i “classici”. Sono questi che propongono pensieri alti, aspirazioni consone all’ansia di crescere, sentimenti che nascono da forti emozioni, quelle che da millenni scaturiscono dall’incontro tra l’uomo e il mondo. Ed ancora, non si abbia timore di avvicinare i ragazzi al “giornale”. È questo lo strumento di conoscenza dei fatti del mondo, che consente di accorciare le distanze, che informa e consente di formarti perché se non conosci non potrai mai parlare. Proprio come sosteneva uno scrittore, del quale ora mi sfugge il nome: “Chi ha libri, ha labbra.”