Mons. Giuseppe Agostino e il suo ricco episcopato ormai fanno parte dei ricordi del popolo dell’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina: ben 29 lettere pastorali e 17 in quella che fu l’ultima sua sede, la diocesi di Cosenza – Bisignano; tante, tantissime le opere che hanno allargato gli spazi della carità. In sintesi, si ricordano: la ristrutturazione del seminario come centro di accoglienza e di studi, 17 nuove chiese e parrocchie di cui 10 nella sola Crotone, il Centro ecclesiale polivalente, l’“Oasi di San Giuseppe” di Poggio Pudano , l’accoglienza delle Carmelitane di Capo Colonna. La sua opera è stata vasta, qualificata e qualificante e tutta tesa alla speranza “per una religione più pura ed una giustizia più piena” soprattutto in una terra amara e bella come la Calabria, la sua Calabria. E l’opera di Agostino si è sviluppata nell’ambito della costruzione di “un cammino” quello della “ricerca” del cuore e del bene comune e della “paternità” verso le comunità religiose, verso i tossicodipendenti e con la costruzione non facile del Giammiglione; nei confronti delle vittime dell’usura con la “Fondazione Zaccheo”; verso i “no global”, abbraccio questo che procurò tanta sofferenza al Pastore per via di una “incomprensione mediatica”: come dire che un padre non sempre è capito, un padre che va incontro al figlio che va perdendosi. Infine il cammino verso la “cultura” perché un popolo cresce anche attraverso questa e per far crescere questa percorse un itinerario ben preciso: il “Festival dell’Aurora” che nell’intenzione del vescovo voleva essere una sorta di “maggio musicale fiorentino”; la ristrutturazione della Chiesa locale attraverso nuovi gruppi ecclesiali come “i catecumenali” e “il rinnovamento dello Spirito” e il tutto per il riscatto di una Chiesa più povera spiritualmente. Insomma il miglioramento e la crescita della Chiesa crotonese oltre gli stereotipi, oltre i pregiudizi, oltre i tabù, oltre il vecchiume, oltre soprattutto l’ignoranza. Tanta opera è stata raccolta dalla ricercatrice Giustina Aceto in “Pastor Bonus in Populo: Giuseppe Agostino. Quarant’anni di ordinazione episcopale (1974-1014)” edito dalla Libreria Editrice Vaticana e presentato a Crotone lo scorso mese di luglio. Dopo questa prima tappa editoriale, l’Aceto ci regala un secondo momento dell’opera del compianto Pastore, “Gli Scritti sulla ‘Pietà popolare’ di Mons. Giuseppe Agostino”, edito in questo mese di novembre dalla Rubbettino di Soveria Mannelli, e presentato lo scorso 23 di questo mese in occasione dell’87° compleanno di Agostino, Pastore della Chiesa di Crotone-Santa Severina per quasi un quarto di secolo e poi Vescovo Metropolita di Cosenza- Bisignano.
All’incontro culturale, tenutosi nell’Aula Magna dell’Istituto Paritario “Benedetto XVI” di via Raimondi del capoluogo pitagorico, coordinati dalla prof. Caterina Zanghì, si sono incontrati: Mons. Giuseppe Marra Vicario Generale diocesano, Don Serafino Parisi Vicario Episcopale per la Cultura, il prof. Titta Scalise Archivista Bibliotecario dell’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina e la stessa Autrice. In prefazione al libro, che raccoglie “interventi, presentazioni e documenti sulla pietà popolare, dal 1976 al 2010”, Mons. Tonino Staglianò, vescovo di Noto, ricorda che per Mons. Agostino “la religiosità popolare dovrebbe saldare di più la fede e l’avventura umana nella storia, per non cadere nel giudizio negativo di essere fuga dell’alienazione dell’uomo.”Non è così perché, continua Staglianò, “la religiosità popolare non è per l’alienazione, ma è per l’affermazione della genuinità di se stessi: è un segno importante di autenticità, perché porta a linguaggio la pietas interiore propria di un popolo che ha una memoria da attualizzare, da celebrare, nella quale identificarsi per meglio guardare al futuro con uno sguardo retto dalla speranza.” Insomma, la “pietà popolare” e la “religiosità popolare” da correggere per una religione più pura e per questa costruzione non sfuggono le vibranti lettere pastorali contro le feste patronali, contro i mafiosi padrini di battesimi e cresime e contro i massoni. E tutto per l’amore che Mons. Agostino riversava verso il popolo di Dio come ha ricordato don Marra. Durante l’incontro è stato presentato anche il sito web www.mons.giuseppeagostino.it finalizzato alla catalogazione in rete di tutti i documenti e gli scritti, un progetto, ritenuto dall’archivista prof. Scalise, “audace” e voluto proprio dal presule. Il Vicario per la Cultura don Parisi ha illustrato gli obiettivi del Premio – Borsa di studio incentrato proprio sugli scritti e su tutto il magistero di Agostino e che si avvarrà della collaborazione dell’Università della Calabria. La presentazione del lavoro di Giustina Aceto avrà ancora altre due tappe: mercoledì 25 di questo mese nella chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria dove Mons. Agostino ha mosso i primi passi di apostolato come parroco e venerdì 27 presso il Salone degli Stemmi dell’Arcidiocesi Metropolitana di Cosenza-Bisignano.