Una petizione da inviare al Capo Compartimento dell’Anas Spa della Calabria ed al Signor Prefetto di Cosenza per mantenere vive le installazioni dei Tutor sulla SS106 ma di provvedere all’adeguamento di un più consono limite di velocità. Questa l’iniziativa dell’Associazione ‘Basta Vittime sulla SS106’ che per voce del presidente Fabio Pugliese afferma: “Riteniamo che a Crosia ed a Cariati possa andar bene 80Km. Tale limite, infatti, risulterebbe un ottimo compromesso tra l’indecenza dei 60 chilometri orari che servono, appunto, ai comuni per fare cassa ed una velocità più alta che, a nostro giudizio, aumenterebbe, nei tratti considerati, l’incidentalità e la mortalità”. La stessa associazione invita le forze sociali, i sindacati, le forze politiche del territorio, le associazioni, ecc. ad esprimere la loro adesione alla petizione e, soprattutto, la loro disponibilità ad attivarsi per una raccolta firme utile a far capire alle Istituzioni preposte che è necessario unire alla sicurezza stradale anche un po’ di buon senso e di ragionevolezza.
E voi siete veramente convinti che i comuni rinunciano a questa manna? E possibile che per le costruenda rotatorie nessuno parli o almeno elevi una piccola protesta? Oramai tutto è fatto per spremere gli automobilisti (vedi semaforo pedonale di Torre Melissa attivo alle tre di notte!).
C’è un unico grido che occorre elevare: la 106 è da rifare come una moderna arteria che non solo serva per farsi una gita al mare ma dovrebbe essere volano per un rilancio della nostra disastrata economia e non per rimpinguare le casse dei vari comuni incuranti del reale tributo di sangue che quasi quotidianamente al 106 reclama
sono pensionato, sono nauseato, sono scoglionato, basta, non se ne puo’ piu’. Mi trasferiro’ quanto prima alle isole Canarie. Rinnego la mia Italia!!!!!!!!!
Ritengo che oltre al limite di velocità, sicuramente da rettificare, poichè il limite di 60 km/h, in considerazione con le vetture che circolano oggi, risulta essere inverosimile, occorre dare importanza alla posizione ed ai tratti in cui vengono istallati.
i tutor a cui si riferisce l’articolo, sono posizionati in due tratti ove non vi è un accesso a raso sulla strada statale, mentre poi si trovano limiti più alti e senza controllo, in zone più densamente popolate e con molti accessi.
questo fa riflettere molto, poichè, fa si che si pensa più al virtuosismo delle casse dei Comuni che realmente alla sicurezza stradale. Credo che prima di richiedere un autorizzazione, e poi prima di concederla, chi di competenza dovrebbe anteporre i reali valori della vita anzichè fa primeggiare sempre il DIO DANARO.