“Come un ammalato cronico che viene tenuto buono con medicinali, affetto e comprensione, ma che in sostanza viene lasciato lentamente morire”. Così sostanzialmente è stato definito il territorio Crotonese, facendo riferimento ai tanti piccoli interventi, impegni economici “palliativi”, promesse di guarigione della “sua” statale 106. Ancora dovremo piangere la perdita di tanti cari, giovani, anziani e bambini. E tutto questo dietro l’assoluta indifferenza di Sindaci, Istituzioni regionali e nazionali, che hanno gettato il territorio Crotonese nell’isolamento viario”. Ma Nando Amoruso, presidente e forse unico lottatore (sarà un bene o un male) del movimento Vita, nato per sollecitare la definitiva soluzione della viabilità della SS106, non ci stà.
Mentre scriviamo è sdraiato su alcune coperte, nottetempo, davanti la cittadella Regionale a Germaneto nella speranza indomita, che il presidente Mario Oliverio, raccolga il suo grido e prometta di costituire un tavole tecnico Regionale che finalmente porti a soluzione la questione della viabilità e più complessivamente delle infrastrutture nel Crotonese. “Unica provincia Calabrese, aggiunge Amoruso, da noi sentito telefonicamente, che non ha fruito di alcun impegno serio per la definizione e il superamento di una strada che miete a cadenza mensile, se non settimanale, vittime. E, intanto, continua Amoruso, noi paghiamo il bollo di circolazione, nonostante siamo oppressi dai tanti Sindaci con Tutor e autovelox”. “Non lascerò questo presidio simbolico, finchè non sarò ascoltato e raggiungerò il mio obiettivo. Quella di Ferdinando Amoruso, Nando per tutti, sta diventando realmente una questione di VITA e se non fosse che siamo in prossimità del carnevale, tutto sembrerebbe veramente una “carnevalata”, come lui stesso autoironicamente, la definisce. E dire che per le altre province Calabresi fino ad oggi si sono spesi e si spendono fior di milioni. Crediamo che il solo Nando non basta più e, visto che la politica e i politici della provincia hanno manifestatamente dimostrato poca volontà, o capacità d’intervento, forse sarebbe il caso che la mobilitazione partisse dal basso, cioè dalla sofferenza e dal dolore dei familiari delle tante vittime, troppe.
Andando con la mente a ritroso,credo che il presidente Oliverio di recente in una sola occasione abbia varcato la “penosa”arteria ferroviaria per venire a Cirò Marina ed è stato in occasione della campagna elettorale,dopo di che l’oblio si impossessò della mente del governatore e con lui la “106” scordandosi definitivamente di questo territorio storicamente abbandonato a se stesso.Nando spera di dargli una rinfrescata ma realisticamente credo che alla fine nulla accadrà.
Qualunque siano i metodi adottati dal “Nando” per lo meno lui ha fatto qualcosa. Tutti gl altri, come le stelle, stanno a guardare!
E, soprattutto, a votare sempre le stesse facce di bronzo.