“Storie di una ladra di libri”. Questo il testo del libro scelto dalla LaAV (Associazione lettura ad alta voce) di Cirò Marina, per accendere la luce su un episodio storico dell’ultimo millennio, ma soprattutto per diffondere, attraverso la lettura di diversi brani dell’opera, una testimonianza dell’importanza della lettura. E’ stata la prima iniziativa di questo nuovo anno e la scelta, del tutto casuale, è caduta su di un testo che nella sua trama affonda e tocca l’esperienza che è stata il nazismo con i tragici eventi della shoah, giornata da qualche giorno commemorata e ricordata con eventi in tutta Europa e oltre. Alcuni brani del libro, letti congiuntamente da tutti i soci, in uno scorrere senza pause, con piccoli ma significativi effetti sonori, come lo sbattere il tacco della scarpa per terra, hanno raccontato sinteticamente la trama del libro. È il 1939 nella Germania nazista. La morte e le tragedie incombono. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger, “la ladra di libri” e soggetto principale del libro, raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero.
Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d’amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l’orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché “ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri”, poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n’è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all’improvviso diventa più piccolo e, al contempo, più vasto. “Storia di una ladra di libri” è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito. E in effetti, durante la serata che si è svolta nei locali della biblioteca Comunale che ospita l’associazione, domenica scorsa, i pochi ma qualificati uditori si sono fatti trasportare attraverso la lettura dei brani da tutta una serie di sentimenti, seppur gravi, che le parole trasmettevano. Una serata piacevole, vissuta “ad alta Voce”.