Nell’imminenza della composizione degli schieramenti per le prossime consultazioni elettorali che determineranno i futuri assetti politici, amministrativi e programmatici, Roberto Siciliani, torna a fare un’analisi dello stato dell’arte e con dichiarazioni a 360 gradi, tocca diversi punti. A parte il rivendicare la scelta, che ribadisce, è stata fatta con l’avallo di tutti consiglieri di maggioranza eletti nell’ultima consultazione, quindi anche con chi ne ha determinato la sfiducia, respinge ancora oggi le voci e le affermazioni che i “conti non tornano”. Infatti, ribadisce, che lui stesso ha chiesto al Commissario Mariani copia degli atti accertati di bilancio, nella piena consapevolezza che ogni atto è stato predisposto secondo norme e regolamento. Entra nel merito delle questioni amministrative, gestionali e, facendo anche un po’ di autocritica, si dice convinto che una delle questioni più urgenti da definire è la questione delle competenze in seno all’organizzazione del personale, soprattutto quello dirigenziale che ha mostrato limiti. Situazione dovuta in parte ai vincoli legislativi governativi che nonostante il lungo momento di crisi economica ha impedito e impedisce ancora di apportare sostanziali cambiamenti ma anche perché le questioni più generali, ancora non si sono potuti affrontare con definitiva risoluzione.
La questione acqua: da anni insiste sulla necessità che la Sorical debba intervenire per mettere mano agli impianti che oramai sono obsoleti e sulla riduzione dei costi generali; la questione Eni che, nonostante le decisioni da parte del colosso della Chimica di dismettere l’impianto, smantellando lo stabilimento di punta Alice, ancora non è stato sottoscritto il documento definitivo; l’area archeologica, nonostante la gara sperita e aggiudicata e i soldi a disposizione, la sovraintendenza ancora non ha avviato gli stessi; l’illuminazione delle zone periferiche e il completamento degli oneri di urbanizzazione di tante arterie cittadine per le quali sono stati versate i relativi canoni; l’anagrafe tributaria che ha portato alla stesura di altri ottocento allacci idrici e che dovrebbero consentire l’abbassamento delle quote pro capite. Sulla questione dei tributi, apre una breve parentesi affermando e riferendo che sarebbe intenzione del neo Commissario Mariani di sorvolare la città per fotografare lo stato urbanistico e non solo della città e del territorio ai margini per verificare eventuali abusi e situazioni non dichiarate e registrate; la questione della sistemazione dell’area portuale per la quale afferma che la sospensione della politica dalla guida della città ha portato forse la perdita di un finanziamento di circa 500 mila euro; l’annoso problema dei servizi sociali che puntualmente vedono un forte ritardo dovuto anche ad un conflitto interno al settore che vede l’unica assistente sociale, dott.ssa Maria Natalina Ferrari, presente nell’organigramma del personale che essendo però una D3 non può accedere alla funzione dirigenziale del servizio e da qui la scelta dell’attuale dirigente che, oberata anche di altri incarichi, non riesce ad ottemperare a tutti gli adempimenti, con innegabile ricaduta negativa sui bisogni sociali del distretto.
Poi, in conclusione l’aspetto politico. Si dice rammaricato per le decisioni dei consiglieri che lo hanno sfiduciato che, a suo dire, non hanno compreso a pieno, alla quasi fine del mandato legislativo, le consegue fino in fondo di tale decisione. Al termine della lunga “chiaccherata”, comunque, confortato dall’avere ancora oggi la piena solidarietà e il totale appoggio di alcuni consiglieri che hanno condiviso la sua azione, Ferrari, Pucci, Barone e la Aloisio Francesca, si dice pronto a ricandidarsi e che, avrebbe già quasi completato la o le sue liste. D’altronde si dice altresì convinto che solo una lunga azione di guida della città, potrà portare reali cambiamenti. Un solo mandato non potrà mai incidere significativamente sui tanti problemi del territorio.
Sig. ex sindaco
Lei asserisce: tra le questioni più urgenti da definire è la questione delle competenze in seno all’organizzazione del personale, soprattutto quello dirigenziale che ha mostrato limiti.
Bene
ma ignorava il fatto che un buon amministratore deve circondarsi di persone”affidabili” e quando non lo sono deve fare da “pungolo”affinchè lo diventino?