Crotone al voto nella prossima primavera, 12 giugno 2016. Per l’occasione i partiti, le coalizione, i movimenti politici, sono tutti sul campo ma schierati ognuno per proprio conto. Molti gli incontri che si stanno facendo tra componenti del centrosinistra, centrodestra, del centro. Si annunciano liste già pronte per essere messe in campo nel corso della campagna elettorale ma del candidato Sindaco e del programma da mettere in essere per Crotone nulla si sa ancora. Di questo abbiamo parlato con l’avvocata Filly Pollinzi della segreteria nazionale “Mediterraneo Possibile”
Avvocata Pollinzi, dopo l’esito delle primarie del Pd a Milano tutta la sinistra da ragione a Civati per aver abbandonato il partito di Renzi.
“Nessuno può negare che l’esito delle primarie a Milano fosse stato ampiamente previsto da Pippo Civati già ad ottobre. La vittoria di Sala di fatto disperde il patrimonio di quella rivoluzione arancione del 2011 e afferma una volta per tutte il partito della nazione, il partito degli affari per pochi e lontano dai bisogni dei molti. Difficilmente quella parte di sinistra che ha partecipato alle primarie si sottrarrà dal salire sul carro del vincitore, con la scusa del voto utile. Utile a chi poi, non é dato sapere. Ora deve emergere una coalizione di forze civica e politica insieme, in cui le forze politiche che ci vorranno stare (seriamente e fino in fondo) diventino promotrici di qualcosa di inedito, di autonomo e di indipendente. Che parli di Milano, che parli a Milano. Liberi da condizionamenti, senza poteri e senza salotti. Possibile ha lavorato negli ultimi mesi a questo obiettivo e farà una proposta che vada oltre se stessa. Che apra una via nuova nella politica milanese e italiana”.
Il caso Milano riunirà la sinistra?
“Come a Milano e forse peggio che a Milano la sinistra unita rimarrà utopia fino a quando le azioni politiche prima che elettorali continueranno a contraddire i principi stessi della sinistra tra cui la partecipazione democratica, i valori progressisti, l’ascolto e l’interpretazione dei bisogni degli ultimi, la tutela del lavoro prima ancora dei lavoratori e anzi a vantaggio di questi. Soprattutto, per quel che riguarda Possibile l’unità di una sinistra alternativa al PD potrà esserci solo e nella misura in cui questa si dimostri in grado di recepire quel grande bisogno di cambiamento e rinnovamento anche negli uomini che viene dalla società civile. E anzi, sappia mettersi al servizio e non a capo di quella parte della società che ha voglia di dare un contributo attivo e che, sentendosi ingannata dai partiti, cerca di organizzarsi da sé”.
Perché le coalizioni ed i partiti crotonesi non riescono ancora a trovare la persona da candidare a Sindaco?
“Le difficoltà delle coalizioni tradizionali o pseudo tradizionali a individuare un candidato sindaco io credo possano ricondursi in parte ai soliti tatticismi da cui la politica vecchia non riesce a liberarsi, e in parte a vera e propria incapacità di individuare una figura che sappia interpretare questa grande richiesta di rinnovamento e al contempo coniugare gli appetiti di chi il “potere” lo rappresenta ancora come un sostantivo e non, invece, come un verbo. Manca, in sostanza, la capacità di immaginare un mondo nuovo che quindi richiede anche nuovi metodi persino nella scelta del candidato sindaco. POSSIBILE, per esempio, si é data un compito che va oltre se stessa: fungere da connettore con quel mondo nuovo che vuole cambiare senza la politica e che peró trova in POSSIBILE un pezzo di politica che sta ad ascoltare. Che sta con chi le cose le fa, non con chi le promette”.
Occupazione, Sanità, Trasporti, Scuola, Aeroporto, Porto, mali atavici di Crotone non sono già un ampio programma per le prossime elezioni?
“I temi che lei mi elenca sono solo parte di quelli atavici e irrisolti che, ahinoi, Crotone vive quasi come problemi irrisolvibili e che dimostrano il fallimento non solo della politica ma anche dei cittadini che finora non hanno partecipato attivamente alla vita democratica o lo hanno fatto senza mai davvero operare quel controllo sociale che responsabilizza e integra, se attivato, le azioni politiche e amministrative a vantaggio di tutti. Per rispondere in maniera più concreta alla sua domanda ritengo non soltanto che quelli, insieme ad altri, costituiscano di già punti di un programma elettorale e politico ma che siano, altresì, a portata di mano le strategie per affrontarli e invertire finalmente la rotta. C’é solo necessità urgente di una classe dirigente credibile e competente che in virtù di queste due componenti fondamentali sia in grado anche di avere la giusta rappresentanza non di se stessa ma di una comunità intera. Credibilità e competenza che certamente non possono trovarsi in chi finora a vari livelli ha dimostrato, nella migliore delle ipotesi, di non saper fare”.
Perché la politica locale tace o non è sufficientemente rumorosa su alcuni problemi quali la sanità, il caso Eni, bonifica, antica Kroton?
“La politica locale tace su questioni così importanti evidentemente perché non ha la libertà di battere i pugni sui tavoli giusti. Mi limito a risponderle così ritenendo di aver detto molto. La libertà é la condizione essenziale della politica con la P maiuscola”.