Sabato 13 febbraio Cataldo Calabretta, oramai volto televisivo di Rai 1, dal 2012 docente universitario di Diritto dell’Informazione ed insegna al Master di II Livello in Scienze Criminologiche – Forensi dell’Università “Sapienza” di Roma, riceverà il Premio alla professionalità del Rotary International Club di Ciró Marina. La cerimonia di consegna si terrà presso il Teatro Alikia alle 17:30. Alla premiazione, oltre la presidente Pina De Novara, che introdurrà le motivazioni del premio, vedranno la presenza e gli interventi del Commissario di Cirò Marina, Massimo Mariani, Salvatore Iannotta, presidente dell’ordine degli avvocati di Crotone, Cinzia Tani, Vittoriana Abate, Roberta Morise. Un giovane avvocato. Un esperto di diritto dell’informazione. Un appassionato di cronaca nera. Questi in sintesi i tratti salienti di Cataldo Calabretta il quale, sentito in merito da noi ha subito dichiarato: “Sono contento di essere insignito nella mia terra, nel luogo in cui sono nato e cresciuto e dove da bambino sognavo di vivere per tutta la vita. Da anni ormai non ci vivo più con continuità ma ci ritorno appena possibile. Ringrazio il Club Rotary di Cirò Marina e la sua presidente, la dottoressa Giuseppina De Novara, per aver pensato a me. Questo Premio vorrei condividerlo e dedicarlo a tutti quelli che, come me, purtroppo, per motivi di lavoro non possono vivere nel luogo dove sono nati e stare sempre accanto ai propri cari e ai propri affetti. Vivere altrove, vivere in una grande città consente di tagliare traguardi desiderati e anche “inaspettati” ma l’amore per la propria terra rimane indelebile”.
Una vera e propria dichiarazione d’amore per la propria famiglia e per la sua terra. Lo stesso, ci preannuncia che “per l’occasione arriveranno da Roma Cinzia Tani, la conduttrice di Uno Mattina Caffè, Vittoriana Abate, giornalista di “Porta a Porta” di Bruno Vespa e Roberta Morise, conduttrice di Easy Driver su Rai 1. Sarà una vera e propria festa e per questo vorrei che ci fossero tanti miei concittadini per vivere insieme una piacevole serata grazie al club Rotary”. Calabretta dopo aver frequentato il liceo scientifico a Cirò Superiore si è laureato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha conseguito il Dottorato di Ricerca all’Unical di Cosenza, dove da ben 13 anni svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche. Noto anche per essere il legale di molti personaggi dello star-system italiano, oggi è un volto popolare ai telespettatori di Rai 1, è opinionista fisso di “Uno Mattina-Storie Vere”, trasmissione condotta da Eleonora Daniele e de “La vita in diretta” con Cristina Parodi e Marco Liorni; all’interno di “Uno Mattina Caffè” condotto da Cinzia Tani e da Guido Barlozzetti, invece, cura la rubrica “Lezioni di Diritto, parole in codice”.
La scorsa estate insieme a Vittoriana Abate, giornalista Rai, volto storico di “Porta a Porta” di Bruno Vespa, ha curato e condotto uno spazio interamente dedicato alla cronaca nera all’interno del contenitore pomeridiano di Raiuno “L’Estate in diretta”, condotto da Eleonora Daniele e Salvo Sottile; sono stati ricostruiti i più intricati fatti di cronaca che hanno affascinato l’Italia. Attraverso una forma rigorosa e documentaristica, lo spettatore è stato accompagnato alla scoperta, o talvolta alla riscoperta, di casi avvincenti e complessi, con l’esclusiva finalità di aumentare le informazioni in suo possesso. “Fare informazione significa offrire al pubblico tutti gli strumenti necessari per costruirsi una sua visione dei fatti, senza cadere nella trappola della volgarità, della gogna mediatica, o della partigianeria”, ha precisato Calabretta commentando il successo di questo suo spazio televisivo.
Di strada ne hai fatta tanta: avvocato, docente universitario, legale di volti “stra” noti del mondo della televisione, volto popolare di Rai 1 e curatore e autore di rubriche giornalistiche ma qual è il ruolo che ti si addice di più?
Tutti quanti indistintamente. Non riuscirei a fare almeno di niente di tutto ciò. Da anni lavoro per ottenere tutto quello che oggi con fatica ho, in parte, conquistato. La strada è ancora lunga! Ho studiato e “sudato” molto per fare l’avvocato e ricerca all’università, quest’ultimo un mestiere che non paga in termini economici ma dà molte soddisfazioni a fronte però di un sacrificio “non indifferente”. Un ambiente, quello universitario, fondato su regole rigide e percorsi non sempre semplici. Io, a piccoli passi, sto portando avanti la mia carriera accademica. Mi piace molto fare l’avvocato, mi sono specializzato in un settore di nicchia. E poi la cronaca nera mi affascina tantissimo e la tv è la mia più grande passione. Beh, non riesco a stilare una classifica tra queste attività anche perché per me tutto si svolge in maniera naturale e ogni giorno è diverso da quello precedente. Il mio è un lavoro originale, me ne rendo conto! Ultimamente ho ricevuto un complimento di cui vado molto fiero: il celebre magistrato Francesco Caringella mi ha definito il “prototipo” del giurista contemporaneo. E se lo dice lui … (sorride ndr).
Ci siamo abituati ad apprezzarti su Rai 1 accanto a validi professionisti che si occupano insieme a te di analizzare le vicende giudiziarie, molte sono le critiche che si fanno al così detto processo mediatico, che procede parallelamente a quelli penali: qual è la tua
Non mi stancherò mai di ribadirlo: per me il processo mediatico non dovrebbe esistere. Nelle trasmissioni di approfondimento soprattutto in quelle della Tv di Stato al pubblico si devono fornire le giuste informazioni poiché si ha il sacrosanto diritto di conoscere i fatti che destano “interesse”. L’informazione deve essere equilibrata, non bisogna stravolgere le notizie che sono al centro di vicende giudiziarie. Nelle trasmissioni a cui partecipo si fa informazione in maniera corretta.
Qual è il pericolo collegato ad una non corretta informazione sul processo penale?
Che ci sia una falsa rappresentazione della giustizia e il pericolo maggiore è che il pubblico si disorienti, si confonda.
In generale quale dovrebbe essere la funzione dei mezzi di informazione?
Quella informativa a vantaggio e a servizio della collettività. Ciò che occorre tenere presente, però, è il confine tra informazione e spettacolarizzazione. Troppo spesso si travalica questo limite. La cronaca nera è un argomento delicato che va trattato con particolare attenzione, oltre che con competenza.
Sei l’avvocato manager di molti personaggi dello star-system dello nostro Paese. Ovviamente sarai legato a tutti loro indistintamente.
Inevitabilmente si creano dei solidi rapporti di amicizia, di grande stima. Un rapporto professionale di questo tipo deve essere fondato sulla correttezza, sulla fiducia. Devi essere un ottimo consigliere e a volte accogliere con un sorriso anche qualche piccolo “capriccio”. Tra i miei migliori amici ci sono proprio tre personaggi molto famosi ovvero Roberta Morise, Elisabetta Greograci e Savino Zaba.
Hai promosso due campagne di sensibilizzazione che hanno avuto una grande risonanza nel nostro Paese ci racconti come sono nate queste iniziative ?
Nel 2009 è partita la campagna inerente l’utilità del sangue cordonale ed Elisabetta Gregoraci ne è divenuta testimonial. Abbiamo organizzato tante iniziative e abbiamo ricevuto molti attestati di stima per aver avviato un progetto volto a migliorare il livello delle informazioni su una materia complessa che è governata da una normativa ancora piuttosto carente in Italia. Molte mamme in attesa non sono ben informate su tutte le varie possibilità ed arrivano al momento del parto senza aver deciso nulla. Su una materia così importante in Italia c’è un vuoto legislativo intollerabile rispetto agli altri paesi d’Europa dove la situazione è regolamentata in modo migliore: e se si pensa che le cellule staminali estratte dal cordone possono essere trapiantate per curare varie patologie: linfomi, leucemie, aplasie midollari, talassemie, immunodeficienze congenite, alcuni difetti metabolici la situazione appare ancora più paradossale. L’altra campagna d’informazione, avviata di recente, è volta ad educare sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce nella lotta ai tumori. Si chiama “Regalati la prevenzione”. Abbiamo avuto il supporto scientifico del professor Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo di fama internazionale e Presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e della dottoressa Anna Caparra dell’Università La Sapienza di Roma.