Ladri o (forse teppisti), di nuovo in azione al plesso Butera di Cirò Marina. Dopo i furti e gli atti vandalici avvenuti nei mesi scorsi (siamo al quarto in pochi mesi) giovedì nottetempo, si presume, indisturbati, ma soprattutto forse sicuri di non potere essere intercettati, ignoti si sono introdotti dalla parte posteriore dell’edificio, hanno forzato la porta antipanico che apre sul lato posteriore della struttura e, una volta introdotti nell’edificio, hanno preso di mira gli armadi delle classi poste al piano superiore. Hanno forzato gli armadi, sparso per terra, dopo averlo asportato dal muro, il gas dagli estintori. Tipici gesti vandalici più che di furti programmati. Non si sono potuti introdurre nella stanza dove erano stati posti i computer, pur avendo tentato di rompere la porta. Segno che, probabilmente trattasi di “piccoli ladri e teppistelli”. Intervenuti i Carabinieri per i rilievi del caso, si attendono, se ci si riuscirà, l’esito delle indagini. L’ennesimo caso di “aggressione” al sistema scolastico e alle strutture che sono prese di mira. In passato anche le altre scuole sono state oggetto “dell’attenzione” di ignoti , creando non pochi disagi al sistema che ruota intorno al sistema dell’Istruzione. Un fenomeno che và sempre più assumendo connotazioni di disagio scolastico ma anche sociale.
Questa volta però, le mamme esasperate, sono volute passare ad un’azione più incisiva e portatesi presso il palazzo di città, hanno cercato di interloquire con il responsabile dell’Ufficio tecnico, il dirigente Cataldo Fuscaldo, al quale hanno lamentato la situazione generale d disagio che si vive nel loro plesso. Già nell’ultimo raid vandalico era stata divelta la maniglia antipanico dell’entrata scolastica, il che, di fatto impedisce ancora oggi, dopo circa due mesi di poter uscire in sicurezza in caso di pericolo, oltre al sistema del controllo che la momento sembra sia stato affidato appena a due unità Ata. Insufficienti per garantire un buon funzionamento della macchina organizzativa interna. Così succede anche che, qualunque genitore o altra persona può allo stato entrare o uscire dal plesso senza sorveglianza adeguata. Durante l’incontro con il dirigente Comunale, gli animi si sono un po’ accesi e da un lato le legittime e giuste rivendicazioni e aspettative dei genitori, dall’altro, la difficoltà di potere dare risposte concrete da parte del Dirigente; la conclusione è stata, hanno dichiarato le mamme, che il dirigente le ha invitate a lasciare il palazzo di città, in modo brusco. Immediata la reazione delle stesse mamme che hanno scritto una lettera, protocollata e indirizzata al Commissario Mariani, con la quale hanno chiesto che vengano subito ripristinate le garanzie di video sorveglianza interna ed esterna del plesso, le condizioni di sicurezza al fine di vedere cessare questi continui “assalti” alla struttura, segnalando anche la maniera “inadeguata” del Dirigente Comunale.
Sentito in merito, il dirigente Fuscaldo, respingendo le accuse di “modi inadeguati usati” e riservandosi di valutare ove ne sussistano i presupposti di tutelarsi legalmente da eventuali diffamazioni, ha respinto le “accuse”. Al di là dei gravissimi episodi che costituiscono un serio campanello d’allarme, sicuramente tali episodi denunciano in maniera seria un disagio scolastico complessivo che sta diventando sempre più complesso legato sì alla scuola, come luogo di insorgenza e di mantenimento, ma anche a variabili personali e sociali, come le caratteristiche psicologiche e caratteriali da una parte di alcuni adolescenti e il contesto familiare e culturale dall’altra. L’interazione di più fattori stanno esponendo lo studente e le famiglie al rischio di insuccesso e di disaffezione alla scuola. I problemi scolastici sono di tipo diverso e presentano diversi livelli di gravità, spesso non sono la conseguenza di una specifica causa, ma sono dovute al concorso di molti fattori che riguardano sia lo studente, sia il contesto in cui egli viene a trovarsi, all’ambiente socioculturale, clima familiare, qualità dell’istituzione scolastica. E’ quindi l’intero sistema, che deve essere preso in considerazione se si vogliono portare avanti interventi di prevenzione, rilevazione e recupero che siano efficaci. Forse, conoscendo la situazione tecnica della struttura che si trova, lo ricordiamo a ridosso della faglia che da anni è monitorata, che si aprisse un tavolo tecnico operativo che affronti il problema del plesso Butera a 360 gradi.