La Reliquia della Sacra Spina e un pezzo della Veste di Gesù, sono custoditi da molti secoli nella ex cattedrale (oggi chiesa di San Donato) di Umbriatico e ancora, un Chiodo palestinese da crocifissione, detto di Gesù e un reliquiario – con i sigilli ancora intatti – contenente alcuni altri frammenti della Veste di Gesù, del Velo della Santa Vergine, del Sacro Legno e della Colonna della Flagellazione. Di reliquie simili se ne conservano anche in altri luoghi d’Europa, ma a quanto pare quelle di Umbriatico sono collegate a fenomeni prodigiosi come quello straordinario che accade il Venerdì Santo, quando coincide con il 25 Marzo (giorno dell’Annunciazione del Signore), all’interno del loculo ovale protetto da cristallo a custodia delle reliquie della Santa Spina e del pezzo della Veste di Gesù: la Spina diventa rossa di sangue e tale fenomeno è avvenuto nel 1932 e nel 2005.
In particolare riferimento all’evento del 1932, Padre Edoardo Caruso (che rivestì la carica di parroco della chiesa di San Donato di Umbriatico dal 1983 al 1999) descrive il racconto di due sorelle consacrate (cosiddette “monache di casa”), una vera istituzione della chiesa di Umbriatico, morte pochi anni fa, Maria e Lucia Cozza: “Le due sante donne avevano visto il cilindretto che contiene la S. Spina, loro sempre a preparare gli arredi della chiesa, riempirsi e ribollire di sangue”. Nel 2005 il fenomeno si è ripetuto in presenza del parroco don Antonio Siniscalco e di numerosissimi fedeli. Si attendeva ora che l’evento si ripetesse il 25 marzo scorso, nel giorno in cui Venerdì Santo e Annunciazione tornavano a coincidere (l’occasione successiva sarà solo nel lontano 2157). Di queste reliquie, giunte a Umbriatico per opera del crociato Jacobus de Juranna (di ritorno dalla Terra Santa dove aveva combattuto per la liberazione di Gerusalemme) già parlava il monaco cistercense del ’600 Ferdinando Ughelli, ma da tempo di questi tesori della chiesa di San Donato di Umbriatico si era quasi del tutto persa memoria. Come nel 1932 e nel 2005, anche venerdì scorso, il misterioso evento si è ripetuto.
LA BASILICA – La ex cattedrale di Umbriatico (oggi collegiata insigne), dedicata al santo vescovo Donato, è un monumentale edificio di culto cristiano risalente al Medio Evo che, a causa dell’isolamento del paese, è entrato a pieno titolo nella storia dell’architettura sacra calabrese solo verso la metà del Novecento. Nelle sue forme attuali, esso rappresenta una sintesi tutto sommato felice tra la scelta di dare risalto alla grande aula monoabsidata, orientata Est-Ovest, impostandola su uno sperone calcareo svettante in cima alla rocca, e la lunga sequenza d’interventi di edificazione, demolizione e riparazione cui la fabbrica fu sottoposta nel corso dei secoli, soprattutto nel Sei e Settecento. All’interno, l’aula a tre navate, scandite da archi a sesto leggermente acuto impostati su pilastri quadrangolari, incrocia un transetto non sporgente appena sopraelevato. Il rapporto tra quest’ultimo e la cripta sottostante, prezioso scrigno di manufatti romani in pietra e terracotta, è tuttora alquanto controverso. Insigni studiosi l’hanno infatti creduto alternativamente coevo, posteriore o anteriore alla cripta. Sono dubbie pure la natura e la destinazione iniziale del vano ipogeo, a pianta rettangolare (m 7×20), orientato Nord-Sud, illuminato in principio da quattro finestrelle aperte a Oriente e scandito da sei coppie di colonne coronate da capitelli che reggono volte a crociera impostate, lungo le pareti periferiche, su lesene di pari altezza.
La fondazione stessa della ex cattedrale, attribuita su base epigrafica al vescovo Teodoro, rappresenta un dilemma irrisolto. La critica recente, infatti, spaziando dal X al XII secolo, oscilla ancora fra l’idea che si tratti di un edificio di epoca e committenza bizantine, all’inizio triabsidato e senza transetto (Martelli), consapevolmente affine alla cattedrale della sua metropoli, Santa Severina, e l’ipotesi che vi si debba riconoscere una chiesa di prima o di piena età normanna (Bozzoni). Le caratteristiche planimetriche e la volumetria attuali della ex cattedrale di Umbriatico (m 18×43 ca.) sono piuttosto distanti da quelle originali. La costruzione di due cappelle funerarie ai lati dell’abside, promossa dal vescovo Oliverio ai primi del Settecento, ha infatti ridotto la sporgenza esterna del semicerchio e ha richiesto la trasformazione in varchi delle due finestre del bema, così da rendere accessibili i nuovi spazi. Sul disegno generale della chiesa incisero ulteriormente la sopraelevazione delle navate laterali, che annullava la funzione delle finestrelle soprastanti gli archi, e l’allungamento dell’aula in senso longitudinale, con avanzamento della facciata, finalizzato a raggiungere e inglobare la preesistente torre campanaria (XVI secolo). Qualche anno dopo, rifatto anche l’altare maggiore, il vescovo Loyero procedette alla riconsacrazione del complesso (1725). Si deve invece a monsignor Peronacci (1732-1775) l’acquisto del busto-reliquiario in argento dorato raffigurante san Donato che tuttora si conserva. Anche il piccolo ma prezioso nucleo di libri, paramenti, vasi e arredi sacri (calici, pissidi, vassoi, secchielli, turiboli, ostensori, fioriere, candelabri, ex voto, ecc.) custodito in sagrestia risale, in gran parte, proprio al Settecento. (testi di Margherita Corrado).
Che orari ci sono per visitare la Cattedrale di Umbriatico?
Il 25 marzo a Umbriatico il prodigio della Sacra Spina di Cristo che diventa rossa ed emette sangue all’interno di un reliquiario si è ripetuto.Tanta è stata la gente accorsa per assistere all’evento,tanta agitazione fra i fedeli per il secondo ed ultimo evento del XXI secolo.In questa importante occasione è mancato l’entusiasmo proprio da parte del parroco e delle gerarchie ecclesiastiche…Un evento del genere,che in qualsiasi parte del mondo avrebbe richiamato migliaia di pellegrini,qui da noi è passato in sordina.In una terra che ha fame di tutto,e soprattutto di fede e di speranza nel futuro,l’evento è stato tenuto nascosto.Sarebbe stata opportuna una solenne concelebrazione,qualcosa di grande per dare risalto alla cosa e promuovere in tutto il mondo i tanti tesori e le reliquie di Umbriatico,invece niente…strano,molto strano…qual’è la logica di tutto questo?”Evitiamo fenomeni da baraccone”è stato detto…S.Giovanni Rotondo e Padre Pio,Assisi e S.Francesco sono forse fenomeni da baraccone?saluti