Una rocca in mezzo alla valle, grotte rupestri e strade irte e tortuose dal fondo sterrato. E’ per queste vie, in cui capita spesso di dovere cedere il passo a chi viene in senso opposto o ad un gregge al pascolo, che ci si inerpica per raggiungere l’Istituto Musicale L.Vinci di Roccabernarda, diretto dal Maestro Franco Castagnino, sede della Giornata Internazionale del Jazz. È il 30 di aprile ma a ricordartelo non è il tipico rossore di un maggio in embrione, sono invece i jazzisti che iniziano ad arrivare con passo cadenzato sin dalla tarda mattinata, eccitati, quasi fossero adolescenti ad un appuntamento sicuro, dall’incontro con i docenti arrivati da ogni parte d’Italia per tenere le loro Master Class Jazz. Lo staff: Circolo ARCI “Pagania”, ARCI Crotone, Radio Barrio ed i ragazzi della scuola stessa, alacremente assiste ospiti e maestri con professionalità, tanto che la tensione sempre presente per la riuscita dell’evento non affiora quasi mai. Nell’aula magna viene allestita una mensa dove si può trovare seduti allo stesso tavolo il sindaco, un trombettista americano e due ragazzi intenti a ridere e scherzare tra di loro, un linguaggio universale quello di essere commensali come quello della musica. Nel primo pomeriggio c’è la possibilità di ammirare la mostra fotografica “My Jazz” allestita dal Maestro Gregorio Patanè, scatti che raccontano di anni di serate passate zaino in spalla in giro per palchi invasi dal jazz.
E poi la Master Class tenuta dall’ospite internazionale e vincitore del Premio Internazionale comune di Roccabernarda “Città della musica e dell’accoglienza” Tom Kirkpatrick, che, con il suo swing brooklyniano, ha, in poche mosse, messo in scacco l’imbarazzo del confronto nei suoi allievi. Humor molto presente, in coabitazione con la ripetitiva ossessione di inculcare nei partecipanti le abilità tecniche tanto semplici quanto efficaci per dare al proprio strumento quell’espressione bipolare tipica del jazz americano, capace di grandi danze, malinconica, solitudine. Quando si fa sera il tempo minaccioso costringe l’organizzazione a divergere dal programma e tenere il concerto di chiusura nella scuola stessa, con la crew al lavoro per 4 ore. La scaletta prevede formazioni variabili e alternanza fra i docenti divenuti ora padroni del palco, con l’apertura di serata regalata all’incredibile voce in solo multitraccia in tempo reale del M° Alessandro Rosace, seguito dal duo Rizza al sax e Zumpano al piano. Il pubblico risponde, mostrando di percepire e partecipare le variazioni di stile e di registro, trasportato dal M° Coglitore con Giovanni De Sossi, dall’hammond di Max Tempia con la batteria di Carlo Caligiuri, dalle armonie del più giovane dei docenti, il pianista Giuseppe Zangaro.
Sullo sfondo le installazioni artistiche di Antonio La Gamba, artista vibonese, che ha esposto diverse opere d’arte e realizzato il premio poi consegnato all’artista che ha chiuso il concerto serale, Tom Kirkpatrick. Un tripudio di applausi conclude l’esibizione di quella che ormai è una vera e propria jazz band, per la commozione e la soddisfazione di tutti gli organizzatori ma in particolare del direttore artistico Giovanni de Sossi, visibilmente emozionato dall’abbraccio del pubblico arrivato da ogni parte della provincia. Toccherà fare di nuovo quelle strade vissute, polverose e dissestate, prima per rientrare in albergo poi il giorno dopo per raggiungere la sede del Comune di Roccabernarda dove il sindaco Enzo Pugliese consegna il premio a Tom Kirkpatrick, che non perde occasione di inforcare la sua tromba e regalare un minishow ai presenti. Quelle strade che sono la metafora stessa della Giornata Internazionale del Jazz laddove, il dover rallentare e le regole della campagna, ti obbligano a fermarti e salutare, scambiare anche solo uno sguardo o un sorriso con chi non conosci ma condivide la tua stessa strada, ti accoglie in casa sua che da quel momento diventa confidenzialmente tua. Ma sono anche la metafora di non fuggire dagli ostacoli, né dalle asperità perché esse sono ciò che alimenta la cultura, stimolando le riflessioni, l’impegno e la sensibilità di chi con poche note è capace di regalare un’anima al futuro di tanti ragazzi.