Il presidente dell’Associazione Idea, Leonardo Fuscaldo, dopo avere presentato alcuni mesi fa, il suo libro, “Io e Lince” (leggi articolo), sottoponendo all’attenzione di molti, se pur attraverso i racconti, i ritrovamenti, le testimonianze raccolte, una delle pagine della seconda guerra mondiale che ha visto il mare di Punta Alice, testimone crudele dell’affondamento del torpediniere Lince, in occasione del 73esimo anniversario del suo siluramento, domenica scor sa, nell’area portuale della città, presso la sede della Lega Navale di Cirò Marina, ha voluto ancora una volta, affiancato dall’Amministrazione Comunale, presente con il Sindaco, Nicodemo Parrilla, dalla Lega Navale di Cirò Marina, l’associazione Marinai e gli esperti sub, Antonio Orte e Vittorio Papaianni, ricordare l’episodio.
Un omaggio ai tanti morti e a un momento storico della seconda guerra mondiale, che deve servire “per rafforzare i legami sociali ed elevare i sentimenti civili e umani in onore dei caduti e di chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà”, come ha detto nel suo saluto il Sindaco Parrilla. Una storia quella della Lince, brevemente rivissuta attraverso la lettura di alcuni brani del libro letti dallo stesso autore, Leonardo Fuscaldo, che hanno restituito alla memoria dei presenti la tragedia della oramai famosa nave. L’anniversario è stato vissuto con la celebrazione della Santa Messa, nei locali della Lega Navale, svolta da Don Gianni Filippelli che ha ammonito i presenti affinché “non si perda la memoria e si ritrovino nella speranza tanti valori che oggi sembrano sfuggire”.
Non è sfuggita però e mancata l’attenzione e il pensiero in questa ricorrenza anche per i tragici eventi che hanno coinvolto le popolazioni del Centro Italia, con centinaia di morti. Infatti, l’offertorio della Santa Messa in suffragio delle vittime della Lince, è stato interamente donato alle popolazioni colpite attraverso un bonifico, ( già effettuato nella stessa giornata) di 128,10 euro. Dopo la Santa Messa, offerto dalla Lega Navale, un cordiale aperitivo, prima che una delegazione a bordo di alcune barche si recasse nel punto dove è stata affondata la nave e lì si depositasse una corona di alloro offerta dal fioraio Giovanni Alfì.
Non è voluto mancare alla manifestazione, Nino Trifirò, che alla ricerca dei superstiti e delle notizie ha dedicato molto del suo tempo e della sua passione. Era assente invece, ma più che giustificato, Pietro Martino, classe 1924, unico superstite di quel triste evento, per motivi di salute. Presenti la manifestazione il comandante della capitaneria di Porto, M.llo Salvatore Cambria e il maresciallo dei Carabinieri, Elio Codisposti. Ci sembra opportuno concludere con le parole scritte dall’autore del libro, Io e La lince”, Leonardo Fuscaldo: “Non si vuole svelare il segreto di un mistero né dare un giudizio militare perché in guerra non ci sono né vincitori ne vinti, ma solo abbandoni, ferite da curare, dolori da sopportare, memorie da conservare, lacrime da versare”.