Dopo aver letto un comunicato stampa a dir poco scorretto, leggi l’articolo, mi preme chiarire che la campagna di scavi nell’area del Santuario di Apollo Aleo è stata programmata nel 2012, anno in cui io ero sindaco, ed è stato finanziata per un importo di 700 mila euro dalla Regione Calabria, su proposta dell’Assessore regionale dell’epoca, Professore Mario Caligiuri, nell’ambito del Por Calabria Fesr 2007/2013, asse V, risorse naturali, culturali e turismo sostenibile. La gara d’appalto è stata indetta e aggiudicata dalla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria. Se i lavori sono stati consegnati solo in questi giorni alla ditta appaltatrice, è solo per il ritardo che si è accumulato nella fase di aggiudicazione della gara. A me preme sia ristabilire la paternità dell’opera, che ha un’importanza molto rilevante per l’archeologia in genere e per lo sviluppo del nostro territorio, sia ringraziare ancora una volta il Professore Mario Caligiuri per avere rappresentato nella Giunta regionale l’istanza pervenutagli da parte mia, dell’ex assessore Sergio Ferrari e degli ex assessori a me più vicini. Io sono sicuro che la funzionaria archeologa, dottoressa Maria Grazia Aisa, progettista dello scavo e direttrice scientifica, il Rup, architetto Pasquale Lopetrone, il direttore dei lavori, architetto Franco Vonella, e gli altri tecnici profonderanno tutto il loro impegno per tutelare e per rendere fruibile il sito archeologico di Punta Alice. Non c’è insomma nessuna necessità che un assessore faccia il capocantiere. Lo scavo riporterà alla luce gli antichi edifici, compresa la “Casa dei Sacerdoti”, una denominazione che le fu data da Paolo Orsi, l’archeologo trentino che scoprì il Santuario. Mi auguro, come cittadino e come capogruppo dell’opposizione, che l’inizio dello scavo, quando avverrà, ridia dignità alla Città di Cirò Marina, oggi mortificata da una Giunta che ha dichiarato un dissesto finanziario del Comune, che non c’è e contro il quale stiamo per presentare un ricorso al Tar. La Giunta in carica ha dichiarato come suo primo atto il dissesto ed ha programmato come sua prima opera la recinzione del teatro Alikia per un importo di 45 mila euro. Questa somma è stata prelevata dal contributo royalties dell’anno 2011, dopo aver modificato la destinazione delle royalties. Capisco pertanto il tentativo maldestro di cercare visibilità, annunciando l’inizio di un’opera, la cui programmazione risale al 2012.