Riteniamo importantissimo l’annuncio, e speriamo la realizzazione, di opere ferroviarie sulla tratta Jonica Reggio Calabria-Metaponto per un totale di 500 milioni, ed anche quello riguardante un intervento sulla SS 106 per 250 milioni di euro, sperando nella rapida cantierizzazione.
Si potrebbe dire che la visita del Ministro Del Rio abbia prodotto, almeno per gli annunci, un effetto molto positivo per la Calabria. Si tratta di investimenti importanti, e si spera sufficienti, per opere necessarie.
Tuttavia, lasciateci esternare una perplessità: a pochi giorni dalla visita in Cina del Presidente del Consiglio Gentiloni, e dello stesso Ministro Del Rio, colpisce la risposta imbarazzata e vagamente surreale alla questione della cosiddetta “Via della Seta”, quella che dovrebbe collegare via mare la Cina e l’Italia, e per la cui attuazione il Governo sceglie Venezia, in virtù di Marco Polo, se ne deduce. Così come, parole di Del Rio, è ovvio che la Grecia guardi alle nostre coste.
Mah! Con tutto il rispetto per la storia ed i collegamenti culturali che si vogliono imbastire, dire che la risposta è poco credibile è un garbato eufemismo.
I cinesi avevano già individuato approdi nel Mediterraneo scegliendo il Pireo greco, approdo che non ha tutte le caratteristiche indispensabili ai loro traffici. Anche per questo, risulta incomprensibile l’esclusione di Gioia Tauro dalla Via della Seta. Questo porto ha le condizioni logistiche e strutturali per essere l’hub di riferimento dei commerci cinesi via mare, ha ancora banchine da sfruttare ed altre potrebbero essere rinvenute, ha un retroporto che potrebbe ospitare non solo depositi di merce ma anche semilavorazioni, vive un momento di difficoltà ben conosciuto al Governo, al cui tavolo stiamo sedendo quasi in permanenza. Eppure non viene nemmeno sfiorato da un importante accordo commerciale.
Nessuno può realisticamente pensare che la Calabria possa avere un futuro prospero se non utilizza appieno ed al meglio Porto e Retroporto. Rimane la speranza e l’auspicio che la visita in Calabria possa far cambiare idea al Ministro Del Rio sull’opportunità di inserire il Porto di Gioia Tauro nelle principali operazioni economiche e commerciali che si verificano e si prospettano e che, per questa via, si cominci ad intravvedere una auspicata, ed assente, politica meridionalista coerente e conseguente.
E’ quanto afferma Aldo Libri, Segretario Sindacato Unitario Lavoratori di Reggio Calabria