Il Comunicato dell’Ufficio Stampa del Comune di Crotone giustifica il blitz di venerdì 14 luglio nei confronti delle attività commerciali del Lungomare, classificandolo come un “controllo di routine senza alcun intento vessatorio”.
In una città in cui l’unica risorsa è il turismo, risorsa peraltro limitata ad un lasso di tempo piuttosto condensato, creare panico, terrorismo psicologico, disordine nel cuore di un caldo venerdì sera di luglio, in cui molti crotonesi e turisti si sono recati sul lungomare per cercare un refolo d’aria, viste le temperature proibitive, è stato un atto ingiustificabile.
I cittadini e gli esercenti hanno subito un’azione ingiusta ed indiscriminata nei modi, nei contenuti e nella tempistica, con grave danno economico dei commercianti e disagio psicologico degli stessi e degli avventori. Il panico è stato causato anche dalla naturale suggestione che si sta vivendo in questo periodo per via dei numerosi attacchi terroristici.
Entrando nel merito dell’accaduto, cerchiamo di chiarire gli aspetti essenziali della questione.
Akrea, che dal 2009 svolge in convenzione per il Comune di Crotone il servizio di accertamento e riscossione della tassa di occupazione di spazi ed aree pubbliche, riceve ed inoltra le richieste degli esercenti al Comune e ne attende i permessi relativi per procedere poi alla riscossione corrispondente.
Nella maggioranza dei casi sanzionati venerdì sera, come riportato nel Comunicato Stampa del Comune, l’iter procedurale della richiesta di concessione era stata avviata. In questi casi specifici Akrea non ha atteso il completamento dell’iter burocratico ma ha comunque riscosso anticipatamente la tassa suddetta, procurando negli esercenti menzionati la convinzione di una presunta regolarità.
Tali incongruenze, dunque, sono dovute soprattutto all’inadempienza da parte degli uffici comunali preposti per il rilascio del provvedimento concessorio ed alla riscossione ‘indebita’ di Akrea.
Se a queste palesi inadempienze si aggiunge la risposta evasiva e perplessa del Sindaco, che ha dichiarato di aver appreso l’accaduto da Facebook, si ha la sensazione di trovarsi in una città-Limbo, dove i diritti vengono messi in discussione e le Leggi vengono applicate in modo confusionario e plateale, non per garantire la legalità ma per ingenerare giustizia sommaria, anche a scapito di chi vuole seguire le regole e sacrifica il proprio lavoro e la propria esperienza per servire la città, darle lustro, farla apparire accogliente ed efficiente agli occhi dei turisti, farla amare dai suoi stessi cittadini.
Sarebbe stato opportuno verificare prima le diverse situazioni e procedere con controlli mirati e discreti, rispettosi anche di chi, pur essendo in regola, è stato “coinvolto” da quest’azione eclatante.
Il Sindaco si occupi delle reali situazioni gravi di impellente pericolo a tutela della salute dei cittadini e della sicurezza in contesti degradati come le periferie ed il centro storico. Igiene, abusivismo diffuso, raccolta dei rifiuti, depurazione, bonifica, aeroporto…
Mille incresciosi problemi tutti irrisolti, mentre si interrompe in modo terroristico il sereno ritmo di una serata estiva sul lungomare.