Torna a battere il pugno il Presidente di Anisap Calabria, Edoardo Macino dopo il taglio effettuato dal Commissario Scura, di ben 13 milioni di euro per il 2017 alle strutture private accreditate che erogano esami di laboratorio, diagnostica per immagini e tutte le altre prestazioni di specialistica ambulatoriale.
Decreto con il quale non vengono assolutamente considerati i bisogni del territorio calabrese e soprattutto non viene tutelato il diritto alla salute dei cittadini.
“Stiamo effettuando in questi giorni, varie riunioni nelle aziende e abbiamo già comunicato ai vari direttori generali delle Asp, l’impossibilità a sottoscrivere questi contratti – ha dichiarato Macino, a margine della riunione che si è svolta a Crotone presso la Salus – anche quest’ultimi si trovano infatti, in grande difficoltà. Tra l’altro il Commissario Scura, non ha tenuto neanche conto che ci sono delle prestazioni, come una semplice mammografia che arrivano ad essere prenotate a distanza di 4/5 mesi, cosa che invece noi siamo in grado di erogare nell’arco di 24ore. È vergognoso tutto questo e credo sia il caso che il Commissario Scura si renda conto di quello che sta facendo a questo territorio e alla sanità, ma soprattutto ai calabresi, che ricordiamo non essere cittadini di Serie B”.
Nel decreto il Commissario obbliga i Direttori generali delle Asp ad aumentare del 20% il volume delle prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate presso le strutture pubbliche, non tenendo conto della realtà: le strutture pubbliche lavorano già a pieno regime e sono sature, tant’è che i dati di produzione, che probabilmente il Commissario non conosce bene, rivelano una produzione pubblica per il 2017 in decremento piuttosto che in aumento.
“Noi chiediamo alla politica di fare un passo avanti – continua Macino – perché loro rappresentano questo territorio e i cittadini, ma anche i cittadini devono ribellarsi di fronte a questo atto ingiusto verso il territorio ma soprattutto verso il loro diritto alla salute”.
“La posizione della Lorenzin tra l’altro, in questo dibattito che sta avvenendo con il Governatore Oliverio – conclude il presidente Macino – non è comprensibile, perché molto probabilmente non conosce lo stato della sanità in Calabria. Da quando c’è il commissariamento nella nostra regione abbiamo avuto una diminuzione dei livelli essenziali di assistenza, siamo tornati indietro di decine di anni. I cittadini non sanno più a chi rivolgersi per avere un minimo di assistenza e tra l’altro, la Lorenzin non sa che l’emigrazione sanitaria è aumentata. Il Commissario Scura si è dimostrato poco competente nella materia che gli è stata affidata, non è riuscito a risolvere alcun problema, ha permesso la chiusura di alcuni ospedali ed oggi tenta anche la chiusura di numerosi ospedali ed oggi tenta anche la chiusura delle strutture ambulatoriali nel territorio. A questo punto credo che sia necessario un cambiamento di rotta, che parta innanzitutto dal Governo centrale e che veda la fine di questo commissariamento”.
E tra decreti e possibili soluzioni da trovare per evitare una “catastrofe”, di cui ne pagherebbero il conto solo i cittadini ancora una volta ai calabresi non resta che scegliere tra due sole opportunità per tutelare il proprio diritto alla salute: emigrare fuori regione o pagare di tasca propria i servizi che dovrebbero essere garantiti dal Sistema Sanitario Regionale.
E’ quanto dichiara Edoardo Macino, Presidente Anisap Calabria.