Da venerdì 27 ottobre è andato in onda, in seconda serata su Rete4, “Grand Tour d’Italia”, la trasmissione rivelazione dell’ultima stagione televisiva condotta da Alessia Ventura, Giorgio Mulè e il “nostro” Cataldo Calabretta. Il live&media experience di Giorgio Mulè, ideato con la collaborazione di Gian Maria Miliacca e Paola Picilli, che ha raccontato e continuerà a raccontare l’Italia e il suo patrimonio artistico e culturale, attraverso le eccellenze del mondo dell’Impresa, dell’Economia, della Cultura, della Scienza, dell’Arte, dell’Enogastronomia. Dopo lo straordinario successo di ascolti ottenuto la scorsa estate dalle prime cinque puntate, la nuova edizione punterà i riflettori su Trieste, Udine, Olbia, Milano, Caserta, Ragusa e New York. “Gran Tour d’Italia” è prodotto da Panorama e Fluendo Productions ed è realizzato da Af Project. Il programma è scritto da Luigi Miliucci e da Tommaso Martinelli ed è diretto da Mario Maellaro.
Questa l’intervista rilasciata da Cataldo Calabretta:
“Ovunque vado porto Ciró nel cuore”, con queste parole inizia il nostro incontro con Cataldo Calabretta avvocato, docente universitario di diritto dell’Informazione, giornalista ma soprattutto un volto molto popolare ai telespettatori di Raiuno. Attualmente è al timone di “Grand Tour d’Italia”, la trasmissione targata Rete4 rivelazione dell’ultima stagione televisiva e insieme ad Alessia Ventura e a Giorgio Mulè, direttore di Panorama che racconta in Tv l’Italia e il suo patrimonio artistico e culturale, attraverso le eccellenze del mondo dell’Impresa, dell’Economia, della Cultura, della Scienza, dell’Arte, dell’Enogastronomia.
Ideato e prodotto da Gian Maria Miliacca e Paola Picilli per Fluendo, Gran Tour d’Italia è scritto da Luigi Miliucci e da Tommaso Martinelli ed è diretto da Mario Maellaro ed è realizzato da Af Project di Francesca Aiello. Lo scorso anno Cataldo ha scritto insieme a Vittoriana Abate, giornalista e conduttrice di Raiuno “Il ragionevole sospetto”, un libro dedicato ai più intricati casi di cronaca nera.
Cataldo, com’è andata questa seconda stagione di Grand Tour d’Italia ?
Benissimo. Il pubblico ci ha premiato. Rete4 ci ha dato fiducia e abbiamo ricambiato conquistando una buona fetta di telespettatori. Sono molto soddisfatto di essere parte integrante di una squadra di ottimi professionisti. Dopo lo straordinario successo di ascolti ottenuto la scorsa estate dalle prime cinque puntate, in questa nuova edizione abbiamo puntato i riflettori su Trieste, Udine, Olbia, Milano, Caserta, Ragusa e addirittura su New York e siamo veramente soddisfatti.
Nel corso delle varie puntate hai intervistato tanti personaggi del mondo dell’imprenditoria, della televisione e della musica, del cinema. Chi ti ha sorpreso? Di chi, invece, conserverai un bel ricordo ? Sono stati tantissimi quelli che mi hanno stupito. Dal Nord al Sud abbiamo individuato una miriade di eccellenze. Sono rimasto molto colpito dagli imprenditori italiani che hanno realizzato i propri sogni oltreoceano. Nella puntata speciale dedicata a New York abbiamo incentrato il nostro racconto proprio su di loro. In America c’è tanta Italia e il nostro Paese è apprezzato grazie all’impegno e alla caparbietà di molti nostri connazionali. Insomma, tappa dopo tappa l’entusiasmo è cresciuto sempre più perché le nostre “eccellenze” sono state veramente galvanizzanti. L’incontro con Fabio Volo, quello con Flavio Briatore ma anche quelli con Brunello Cucinelli e Oscar Farinetti, Rita Dalla Chiesa, Danilo Iervolino, Francesco Caringella e Pino Aprile faranno parte dei più bei ricordi di questa avventura televisiva”.
Con il resto del cast che va da Alessia Ventura a Giorgio Mulè e Vittorio Sgarbi come ti sei trovato ?
Alessia è una valida professionista, ha una lunga carriera alle spalle. È stato un grande onore per me starle accanto in questa divertentissima esperienza. Da Giorgio Mulè, invece, c’è solo da imparare. Lo considero un maestro, è il deus ex machina di tutto il live&media experience. Vittorio Sgarbi è un fuoriclasse. Un uomo di grande cultura ed ogni sua partecipazione ha impreziosito il nostro format.
Secondo te le bellezze e le eccellenze del nostro Sud sono valorizzate come meritano o c’è ancora molta strada da fare?
Il mezzogiorno d’Italia ha in dote un patrimonio inestimabile. Però non siamo ancora capaci di valorizzare al massimo tutto quello che abbiamo a disposizione. Per esempio la nostra terra è ricca di storia legata alla Magna Graecia ma purtroppo, in alcuni luoghi non c’è mai stata la giusta attenzione. Bisognerebbe puntare di più sul nostro patrimonio e sulle nostre risorse naturali. L’Italia è uno dei Paesi più belli del mondo, i turisti arrivano da ogni angolo del Pianeta ma credo che ci vorrebbe più professionalità nel settore turistico. Per fortuna ci sono isole felici e auspico che le regioni del Sud prendano come modello positivo quello della Puglia che è riuscita in pochi anni a fare del turismo un baluardo. Negli ultimi anni, ti abbiamo visto anche nei più importanti programmi Rai, nelle vesti di opinionista…
Si, è un ruolo che ricopro con grande impegno. Ho sempre avuto una grande passione per la cronaca nera e per l’approfondimento giornalistico. E’ fondamentale prepararsi e conoscere le vicende giudiziarie per non commettere errori e per non deludere il pubblico. Bisogna stare molto attenti. In ogni vicenda ci sono tante persone coinvolte e dunque il rispetto è essenziale. Nessuno deve avere la presunzione di credere che un’opinione è la verità assoluta. In tv bisogna avere anche la capacità di spiegare in maniera chiara, sintetica ma esaustiva. Quando si fa corretta informazione non credo che si possa influenzare negativamente la pubblica opinione, se la cronaca giudiziaria è esercitata in maniera equilibrata in alcuni casi si puó essere di aiuto agli inquirenti. Avvocato, docente universitario di Diritto dell’informazione, manager di personaggi televisivi di primo piano opinionista Rai e anche moderatore-conduttore di iniziative di grande interesse. Come riesci a conciliare tutti i suoi impegni?
Attraverso una perfetta organizzazione. Per fortuna ho questa capacità. Ho una vita professionale molto complicata ma piena di grandi soddisfazioni. Tutto quello che faccio è legato in maniera indissolubile. Lavoro nel mondo della comunicazione e dell’informazione da sempre. Mi piace sperimentare ma prima di iniziare qualsiasi avventura professionale voglio essere sicuro di non commettere errori. Oggi però non riuscirei ad eliminare niente perché con tanta determinazione ho raggiunto risultati per me molto importanti. Ancora il fisico e la mente mi sostengono (sorride ndr). L’impegno in tutto quello che faccio è tantissimo. Spero di essere anche apprezzato per tutto ciò, il consenso per me è fondamentale.
Di recente nella tua Ciró sei stato protagonista di una serata di beneficenza, ma parliamo ?
Sono molto legato al mio territorio e appena possibile ritorno e mi rendo disponibile. Quest’anno le associazioni “Anteas” e “Le Quattro Porte” abbiamo trascorso una serata ricca di emozioni. Durante il Galà di Beneficenza abbiamo raccolto i fondi per la realizzazione delle Camere Bianche nei Poli Oncologici della Calabria, un obiettivo che la Fondazione con il Cuore costituita da Sabina Ceccacci e da Serafina Sammarco si è prefissato già da diversi mesi. E insieme alla conduttrice Larissa Volpentesta abbiamo avuto l’onore di raccontare la storia di Alessia De franco, una meravigliosa ragazza di Ciró Marina che ha lottato per tanto tempo contro il cancro ed ha vinto la sua battaglia. Un esempio di grande coraggio.
Guardando al futuro, sul fronte professionale quali atri traguardi ti piacerebbe raggiungere ?
Vorrei continuare a fare quello che faccio. L’avvocato con specifiche competenze legate al mondo dell’informazione. Ovviamente vorrei continuare a lavorare per la Tv. Comunicazione, televisione e diritto sono gli elementi caratterizzanti della mia vita.
Un bilancio del 2017? Cosa salvi e cosa butti?
È stato un anno intenso ricco di soddisfazioni ma anche di piccole delusioni. “Butto” senza dubbio le persone ingrate, quelle a cui ho dato tanto e dalle quali non ho ricevuto neanche un semplice “grazie”. Salvo, invece, chi mi vuole bene, gli amici veri quelli che non mancano mai nel momento del bisogno. Ho la fortuna di averne tanti al mio fianco. Sono la mia risorsa più “nobile” oltre alla mia famiglia naturalmente.