Apprendiamo con grande sdegno e preoccupazione della decisione della compagnia Flyservus di annullare tutte le prenotazioni rimandando di fatto, ancora una volta, l’operatività dello scalo aeroportuale crotonese.
Certo questa vicenda dimostra l’incapacità di SACAL e del suo Presidente a provvedere alla gestione unitaria dei tre scali calabresi con grave danno alla comunità della media fascia Jonica calabrese che continua a rimanere isolata.
Era il 1913 quando l’allora Direttore Generale del Ministero dei lavori pubblici, Meuccio Ruini, nella sua Relazione sugli Interventi Speciali in Calabria, evidenziava con estrema lucidità i termini essenziali del rapporto tra condizioni strutturali e sviluppo economico della Calabria che ancora oggi, specie sulla media fascia Jonica della Regione, risultano irrisolti.
Già cento anni fa l’alto dirigente ministeriale (già deputato e sottosegretario) evidenziava come le comunicazioni rappresentassero una sorta di prerequisito per lo sviluppo della Calabria e la scelta di realizzarle, nell’ambito di una economia chiusa ed asfittica, doveva essere una lungimirante scelta politica non basata su di una semplice valutazione costobeneficio di breve respiro, che sarebbe stata per forza di cose negativa.
Ad oggi, non solo non sono state realizzate quelle infrastrutture stradali auspicate già da un secolo ma si sottovaluta l’importanza dell’infrastruttura aeroportuale del S. Anna che permetterebbe di limitare il grande freno allo sviluppo di quest’area che presenta grandi potenzialità, quantomeno in termini turistici.
Fermo restando che la mancanza di infrastrutture efficienti (SS.106, Ferrovia, Porto e Aeroporto) impediscono l’incremento e lo sviluppo della produzione locale e l’impulso alla trasformazione economica.
In tale contesto la politica, sia nazionale che regionale e locale, non dovrebbe permettere che questioni molto delicate, come quella dello scalo pitagorico, vengano gestite con così tanta superficialità e senza alcuna considerazione dei bisogni della collettività.
Non vogliamo aggiungere altro rispetto ai termini della vicenda che è stata già ampiamente sviscerata sui media locali, ma vorremmo che la collettività della media fascia Jonica crotonese prendesse coscienza di questo ulteriore gravissimo sopruso e fosse come noi pronta a scendere in piazza per manifestare con fermezza le nostre esigenze infrastrutturali.
Questo avviene solamente purtroppo nel Crotonese.