Il Sindaco di Cirò, l’avv. Francesco Paletta sul comunicato a firma PD di Cirò, in merito al contributo del Ministero dei beni culturali di 2 milioni di euro concessi per il castello Carafa, gioisce e plaude all’iniziativa che è fuori discussione possa e debba avere la giusta e sperata valenza culturale e turistica per il futuro della nostra cittadina, ma le modalità con cui ci si fregia di conquiste e pennacchi da parte di taluni è veramente irrispettoso, politicamente parlando, nei confronti di chi per circa 10 anni ha inseguito e trovato la soluzione definitiva necessaria e prodromica a far sì che tale contributo potesse essere concesso. (Prima fra tutte l’abbattimento delle case abusive intorno alle mura di cinta); che si chiudesse un annoso e pietoso ( per certi versi ) contenzioso e che, infine, mettesse nelle condizioni il Ministero dei beni culturali di dare oggi adeguata risposta, dopo almeno tre missive di richieste di contributo economico, seguite da altrettanti viaggi in quel di Roma, di cui almeno due inoltrate dall’ex sindaco Caruso e l’ultima da parte del sottoscritto, attuale sindaco, prima delle festività natalizie, che evidenziava e portava a conoscenza del Ministero di un fatto nuovo: il passaggio di proprietà in mano pubblica dell’antico Maniero dopo la transazione avvenuta nello scorso mese di maggio supportata dalla delibera di consiglio comunale.
Non solo ma ricordo soprattutto a me stesso lo scetticismo che ha accompagnato il circolo del PD sia nella campagna elettorale passata che poi qualche giorno fa con un interrogazione al Sindaco in cui si chiedevano lumi sulle coperture finanziarie del Comune per la transazione per l’acquisto del Castello e per mettere in risalto dubbi e perplessità su dettagli che il loro candidato a sindaco dovrebbe conoscere bene per averle vissute in prima persona, con ciò denotando una scarsa convinzione nella grande operazione fatta, che stride e non poco con l’esultanza di oggi. Ebbene la risposta è insita nel vostro stesso comunicato di oggi che, nel sottolineare l’importanza strategica del castello Carafa per il territorio cirotano, mi pregio, insieme alla precedente Amministrazione comunale, di averne fatto un orgoglio; impegno ed orgoglio ribadito nell’attuale programma elettorale di questa nuova amministrazione sia per i propositi che per la chiusura dell’operazione che avverrà entro il corrente mese di gennaio 2018.
Mi piace ricordare, senza temere di essere smentito, come il sottoscritto, con il parere positivo della Sovrintendenza, si sia assunto la responsabilità di aprire parzialmente, con un percorso in sicurezza, dopo oltre dieci anni, la parte iniziale del percorso e quella dove insiste la stella a nove punte che in soli 25 gg., la scorsa estate, ha richiamato quasi 4.000 visitatori ( 800 il solo giorno dell’inaugurazione) . Non c’è dubbio che l’iter sia ancora lungo per la fruibilità dell’intera struttura così come la corretta gestione della spesa di queste importanti risorse (che non hanno colore politico), ma vorrei che gli obiettivi prefissati anche dall’attuale compagine amministrativa, siano portati avanti con il rispetto dei ruoli e le giuste considerazioni sia dell’Ente che ha la proprietà dello straordinario bene sia per quanto riguarda la destinazione già data allo stesso come futura sede dell’Enoteca Regionale oltre che Cittadella della Scienza. Infine giusto per sgombrare il campo da facili entusiasmi e paternità affrettate da un’incombente campagna elettorale, anche per evitare ulteriori bramosie e virtuosismi su internet oppure sui social network, sarà il sottoscritto, nella qualità di rappresentante legale del Comune di Cirò, a richiedere un incontro, al più breve, alla Sovrintendenza dei beni culturali per iniziare il giusto percorso per le procedure previste e le prossime scadenze per sfruttare al meglio il contributo faticosamente ottenuto da questa comunità, anche grazie all’interessamento dell’on. Nicodemo Oliverio.