La Commissione europea – Direzione Generale Migration and Home Affairs, responsabile della politica UE su migrazione e affari interni, ha approvato la proposta progettuale presentata dalla PROCIV ARCI di Isola di Capo Rizzuto, quale unico progetto selezionato nella regione Calabria, dal titolo “Stimulate the integration of foreign minors through play/Lab312 (SEP-210423352)”.
L’Associazione PROCIV ARCI di Isola Capo Rizzuto, costituita nel 2000 per volontà di alcuni soci con esperienza decennale nel campo della protezione civile salvaguardia ambientale ed del volontariato, è regolarmente iscritta nel Registro Regionale del Volontariato, nell’elenco delle Organizzazioni di Volontariato del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale di cui al D.P.R. 194/01, nel registro nazionale degli enti e delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati ed all’albo delle associazioni di volontariato della Provincia di Crotone.
L’Associazione PROCIV Arci Isola di Capo Rizzuto è attiva sul territorio Nazionale, Regionale e Provinciale ed opera in diversi settori: previsione , prevenzione e soccorso in materia di calamità, informazione e formazione per la prevenzione dei pericoli, animazione e sensibilizzazione del territorio, promozione dei servizi rivolti alla comunità ed alle persone attraverso l’assistenza sociale e la mediazione Interculturale verso tematiche volte a facilitare l’inserimento nel contesto territoriale dei soggetti svantaggiati e dei rifugiati promuovendo nuove opportunità di inserimento sociale, svolgendo attività di accoglienza, accompagnamento, integrazione e supporto degli immigrati , anche mediante la gestione di centri di accoglienza presenti nel territorio.
Il progetto approvato dalla CE affronta una tematica molto importante ed attuale in tema di immigrazione: l’accoglienza dei minori stranieri, argomento di notevole rilevanza ed interesse per tutti gli Stati membri dell’UE, in linea con le importanti iniziative adottate al fine di garantire un’adeguata ed efficace accoglienza ed integrazione dei rifugiati e richiedenti asilo nel tessuto sociale e culturale dei paesi ospitanti.
Infatti, nel Piano d’azione per la protezione dei minori rifugiati e migranti in Europa (2017-2019), adottato dai 47 Stati membri che compongono il Consiglio d’Europa il 19.05.2017 Cipro, si propongono misure di sostegno concreto agli Stati membri a tutti i livelli del processo migratorio, con un’attenzione particolare per i minori non accompagnati, e si pone tre obiettivi principali:
• garantire ai minori l’accesso ai diritti e implementare procedure a misura di minore;
• fornire un’effettiva protezione ai minori migranti;
• migliorare l’integrazione dei minori destinati a restare in Europa.
La situazione dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) provenienti da paesi extracomunitari (il termine «minori non accompagnati» si riferisce ai cittadini di paesi terzi o agli apolidi di età inferiore ai diciotto anni che entrano nel territorio dell’Unione senza essere accompagnati da una persona adulta responsabile o che sono lasciati da soli una volta nel territorio dell’UE) è una priorità dell’UE che sostiene le iniziative volte incoraggiare la loro partecipazione nella vita culturale e sociale nei paesi ospitanti.
Secondo i dati Eurostat (maggio 2016), mentre nel periodo 2008 – 2013 il numero dei MSNA è sempre stato tra 11.000 e 13.000, nel 2014 è quasi raddoppiato a poco più di 23.000, per quasi quadruplicare nel 2015.
Nel 2015 sono stati considerati come MSNA circa 88.300 richiedenti asilo: maschi per il 91%, di cui il 57% di età compresa tra 16 e 17 anni, il 29% di età compresa tra 14 e 15 anni ed il 13% minori di 14 anni.
Sebbene gli strumenti legislativi e finanziari dell’UE sull’asilo, sull’immigrazione e sulla tratta degli esseri umani si occupino già direttamente o indirettamente della situazione specifica dei minori non accompagnati, occorre maggiore coerenza e cooperazione all’interno dell’UE e con i paesi di origine e di transito.
Per permettere all’UE e agli Stati membri di fornire risposte concrete ed efficaci è necessario, infatti, un approccio comune basato sul rispetto dei diritti dei minori quali definiti nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE e nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia (Unicef) basato sulla solidarietà tra i paesi coinvolti, nonché su una cooperazione con le organizzazioni della società civile e con le organizzazioni internazionali (“…Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali …” – art. 31 Convenzione Unicef sui Diritti dell’infanzia).
In Italia è soltanto con la Legge 07/04/2017 n° 47 (G.U. 21/04/2017) recante “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”, che si è definito una normativa precisa grazie alla quale i minori stranieri che arrivano in Italia senza genitori o figure adulte di riferimento non potranno essere respinti e saranno tutelati da un sistema di protezione e di inclusione uniforme, con l’obiettivo di rafforzare le tutele nei loro confronti e garantire un’applicazione uniforme delle norme per l’accoglienza su tutto il territorio nazionale.
Sinora i MSNA non erano protetti da una legge specifica, ma il riferimento era la norma che regolava i casi di minori abbandonati, col risultato che le autorità soffrivano di una mancanza di strumenti legali e amministrativi per la tutela di quella che è la categoria di migranti in assoluto più vulnerabile.
Spesso dei minori stranieri soli se ne “perde traccia”, come denunciato dall’Europol nel 2015, e gli studiosi sottolineano che ciò non è solo colpa dei trafficanti, ma del fallimento sistematico dell’accoglienza: pur di non avvalersi del lento sistema per la richiesta d’asilo o del ricongiungimento familiare in Italia, sempre più giovani si sono infatti sottratti volontariamente al controllo delle autorità (col conseguente rischio che tale distacco dal sistema statale si traduca in sfruttamento per mano della criminalità organizzata – che incessantemente lucra sull’incapacità delle autorità di gestire il fenomeno).
Save The Children Italia, che ha elaborato la proposta di riforma nel 2013 e seguito tutto l’iter legislativo, ha così commentato l’approvazione della L. n. 47/2017: “…l’Italia può dirsi orgogliosa di essere il primo paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i bambini migranti prima di tutto bambini”.
Il Progetto.
La proposta progettuale presentata dalla PROCIV ARCI di Isola Capo Rizzuto ed approvata dalla European Commission – Directorate General Migration and Home Affairs mira ad rafforzare la partecipazione dei minori stranieri, inclusi i minori stranieri non accompagnati (MSNA), alla vita culturale e sociale della comunità ospitante attraverso concrete iniziative culturali e ludiche che coinvolgano la popolazione locale, rappresentando un modello innovativo per la loro integrazione e partecipazione attiva attraverso il GIOCO.
Le azioni prevedono l’individuazione di buone pratiche sviluppando e testando un approccio alternativo all’integrazione dei minori stranieri (accompagnati e non accompagnati) con giovani del luogo, attraverso una serie di attività ludiche e culturali (musica, arte, danza, sport, etc.): sono previsti 8 progetti pilota denominati Lab31 che saranno realizzati nei paesi partner progettuali.
Principali obiettivi progettuali:
• fornire un modello d’integrazione e partecipazione attiva dei minori stranieri nella comunità ospitante attraverso attività ricreative e culturali che consentono ai bambini stranieri ed ai giovani di non essere discriminati, ai sensi dell’Articolo 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia;
• sviluppare la capacità dei minori stranieri a comunicare con la comunità locale per una maggiore integrazione ed interazione;
• modificare alcuni atteggiamenti della società civile nei confronti dei minori stranieri;
• ridurre l’esclusione.
Sono previsti tavoli di concertazione con gli stakeholders locali (Prefettura, Centri di accoglienza, associazioni no profit, scuole, atc.) per l’avvio dei laboratori (LAB31), video spot di sensibilizzazione, seminari nelle scuole, un film/documentario che sarà distribuito in DVD, conferenza finale, pubblicazioni e si concluderà entro 24 mesi
Il 16 al 17 gennaio è previsto il primo meeting con i partner progettuali per la presentazione del progetto alla stampa e l’avvio formale delle attività progettuali che si terrà c/o la sala convegni dell’Hotel Baia degli Dei di Le Castella – Isola di Capo Rizzuto (kr).
Partner di Progetto:
• PROCIV ARCI di Isola di Capo Rizzuto (Partner Capofila);
• OPU Organization of assistance for refugees, Praga (CZ);
• Cazalla Intercultural Association, Lorca – Murcia (ES);
• Pluralis asbl Association no profit, Rixensart – Bruxelles (BE);
• Rare Studio Performing Arts School, Liverpool (EN);
• Alfea Cinematografica, Pisa (IT);
• Save the Children Romania, Bucarest (RO);
• KISA – Migrant and Refugee Center, Nicosa (CY);
• CPAS – Centres Publics d’Action Sociale, Forest – Bruxelles (BE).
A comunicarlo è il Presidente dell’Associazione PROCIV ARCI, Carlo Maiolo.