Da sempre il Polo D’Infanzia BKP, in occasione delle celebrazioni dedicate alla “Giornata della Memoria” predispone delle azioni educative mirate a mantenere vivo il ricordo della Shoah e per introdurre i primi semplici esempi di vita condivisa nel rispetto e tolleranza reciproca, rivolgendosi ai baby della scuola con piccoli esempi, piccole storie narrate. Per farlo, in questo ultimo triennio, il B.K.P. ha ripercorso la storia di, Anna Frank, che ha raccolto la sua esperienza in un diario, iniziato a scrivere all’età di appena 13 anni, mentre, assieme ad altre 17 persone, fù costretta a nascondersi per sfuggire ai nazisti.
Anna scrisse per due anni, per poi interrompersi nel 1944 quando, scoperto il nascondiglio, la famiglia venne portata dai tedeschi al campo di sterminio di Auschwitz. Solo il padre di Anna sopravvisse e pubblicò il diario della figlia nel 1947. ll Diario di Anna Frank, da lei tenuto in forma di lettere a un’amica immaginaria, Kitty, salvato dal saccheggio e pubblicato col titolo Het Achterhuis (“La retrocasa”), divenne presto famoso e fu tradotto in molte lingue, in italiano nel 1954) e fù anche adattato per il teatro e il cinema.
Ad Amsterdam esiste anche un museo interamente dedicato a questa ragazza. Un progetto educativo che negli intenti della Dirigente, Lucia Sacco e del corpo insegnante ed educativo del BKP, è stato da sempre finalizzato per spiegare a se stessi e fare comprendere ai più piccoli che “non è mai troppo presto per educare ad amare….e non è mai troppo tardi per imparare ad amare….per non dimenticare…perché tali atrocità non si ripetano mai più”. Questa data del 27 gennaio è stata scelta perché in tale giorno nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa riuscirono ad entrare nel campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, e salvarono i pochi sopravvissuti.
“Una tragedia umana che solo nell’informalità e semplicità di un racconto, riferito magari con voce lenta e a volte interrotta favorisce nei piccoli baby, sentimenti di condivisione e meraviglia”, come ha detto la Dirigente Lucia Sacco, “favorendo altresì la caduta delle barriere generazionali, anche drammatiche, tra giovani ed anziani”. Alta l’attenzione dei piccoli della sezione Girasoli che hanno ascoltato “il racconto” fatto dalla stessa Dirigente, dimostrandosi attenti e curiosi. Un progetto educativo svolto negli anni, “convinta che solo la memoria può aiutare le nuove generazioni a ripudiare ogni forma di violenza, di intolleranza e di ingiustizia e avviarli a costruire un mondo migliore”, come ha concluso Lucia Sacco.