Non è facile scrivere quanto segue, la militanza e la vita politica sono fatte di scelte, alcune possono essere semplici e convenienti, altre comportano dei sacrifici.
Dopo quasi cinque anni di militanza all’interno dei Giovani Democratici e del Partito Democratico abbiamo deciso, questa volta, di non sostenere il Partito Democratico alle prossime elezioni del 4 marzo; una scelta maturata in primis come elettori e di conseguenza come dirigenti, scegliendo di non sostenere il Partito durante la campagna elettorale.
Decisione presa alla luce di alcune scelte politiche, dei governi nazionali a guida PD e di quello regionale, che non trovano più la nostra condivisione e che per noi non possono essere considerate scelte adatte ad arginare i populismi.
Un vecchio slogan elettorale recitava: “Nella cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no!”, e avremmo dunque potuto scegliere di destinare il nostro voto a qualcun altro, continuando ad occupare le nostre “poltrone”; ma la coscienza e la coerenza da dirigenti e militanti ci portano a dover dare le dimissioni dai nostri incarichi.
Da troppo tempo il Partito Democratico è il partito delle “porte girevoli”, dove si entra e si esce a seconda della situazione e dei propri interessi: nulla di nuovo, abbiamo sempre denunciato queste “usanze”.
Non possiamo dunque omologarci ai comportamenti da noi sempre denunciati, perché la coerenza ma soprattutto la libertà di scelta devono essere alla base di ogni militanza politica.