Lunedì 12 febbraio, sei donne “presidi” dovranno lasciare l’incarico a metà anno e circa tremila studenti calabresi non avranno più il loro dirigente scolastico. In pieno periodo di scrutini, le sei dirigenti scolastici in servizio in altrettante scuole della Calabria vengono rispediti nelle regioni in cui lavoravano lo scorso anno. La burocrazia continua a fare brutti scherzi a chi opera nella pubblica amministrazione ed in particolare nella scuola. In pratica, a differenza di quanto avvenuto nelle altre regioni italiane, la Sezione regionale di Controllo della Corte dei conti della Calabria ha “dimenticato” di validare l’affidamento del loro incarico.
Da lunedì 12 febbraio 2018, i dirigente scolastici, dovranno tornare nelle sedi che avevano lasciato alcuni mesi fa e sono: Lisa Eloise, dell’istituto comprensivo di Fagnano Castello (Cosenza), Maria Rosaria D’Alfonso, del liceo scientifico di Trebisacce (Cosenza), Anna Maria De Luca, dell’istituto comprensivo di Falerna (Catanzaro), Maria Cristina Rippa, dell’istituto comprensivo di Longobucco (Cosenza), Lucia Scuteri, dell’istituto comprensivo di Badolato (Catanzaro) e Elisabetta Zaccone dirigente all’istituto superiore Enzo Ferrari di Chiaravalle Centrale (Catanzaro), sono tornate rispettivamente in Lombardia, le prime due, nel Lazio, in Emilia Romagna e in Basilicata, le ultime due.
Si sono tenute manifestazioni di piazza con larga partecipazione popolare e raccolte di firme.
La preside De Luca: non potremo fare altro che proporre ricorso con il risultato che, se dovessimo avere ragione, le scuole, da una parte e dall’altra, saranno tra qualche tempo messe di nuovo sottosopra”.