In occasione delle giornate dedicate a Luigi Lilio, ideatore della riforma del calendario gregoriano, è stato organizzato al Liceo Scientifico di Cirò il convegno “Dalla misura del tempo al cambiamento del tempo”. La Dirigente scolastica Prof.ssa Serafina Rita Anaia ha accolto il vicesindaco Giovanna Stasi, l’assessore Francesco Mussuto, l’architetto Fabio Garnero, il Dott. Tommaso Parrinello, CryoSat Mission Manager- Esa European Space Agency. La Preside rivolgendosi agli alunni ha asserito che le giornate liliane “offrono l’occasione per far comprendere che lo studio e la definizione di tempo necessitano ancora di grande lavoro ed impegno, dedizione ma, anche, passione: quella che permette di vedere e comprendere le cose ed il mondo con “nuovi occhi”, attraverso ricerca, sperimentazione e verifica continue”. Nella prima parte del seminario, l’architetto Garnero, ha parlato del ruolo delle meridiane nella riforma del calendario e del computo del tempo. “La misura del tempo – ha detto – ha interessato da sempre ogni civiltà, sia per motivi religiosi che civili ed ha portato a produrre calendari frutto di un attento esame sul moto apparente del Sole e della Luna, dando origine ad antichi osservatori astronomici del tipo di Stonehenge in Inghilterra. L’uomo sin dall’inizio ha potuto stabilire con una certa precisione, il tempo della semina e quello del raccolto.
Con l’avvento del cristianesimo si è data sempre maggiore attenzione alla durata del giorno e alla sua suddivisione nei momenti di alba, mezzodì e tramonto. Le civiltà che si sono succedute nel mediterraneo, hanno arricchito le proprie conoscenze celesti con la creazione di obelischi per osservare sul quadrante, il percorso diurno dell’astro. Di pari passo sono nati gli orologi, strumenti indicanti non solo il mezzodì ma, anche, le ore della giornata ed il quadrante, poteva fornire anche l’indicazione del periodo stagionale (date dei solstizi e degli equinozi, o altre informazioni di carattere astronomico). Da qui l’uso delle meridiane, i primi orologi meccanici, aventi la funzione di battere, ad intervalli regolari, i momenti diurni e notturni delle preghiere all’interno dei monasteri, sostituiti poi da più grandi sui campanili, monumenti, palazzi pubblici. Orologi meccanici di tipo astronomico che oltre a leggere l’ora sul quadrante, indicavano la posizione del Sole rispetto al cerchio dello zodiaco, la Luna con le sue fasi, e la relazione apparente sole-luna nel cielo.” L’architetto si è soffermato, infine: sul termine ‘giorno’ che non veniva fissato all’attuale mezzanotte, ma posto nell’istante del tramonto del sole al sopraggiungere del buio; sull’introduzione dei “fusi” che diedero vita all’attuale sistema orario. Tornando al calendario gregoriano – ha concluso Garnero – grazie ai calcoli portati a termine da Luigi Lilio, si è giunti a limare le differenze fra l’anno civile e il tempo di rivoluzione della Terra.
Nella seconda parte del convegno, riservata al cambiamento del nostro pianeta, ha relazionato Parrinello. “Oggi, grazie all’aiuto di centinaia di satelliti, finalmente la comunità scientifica può osservare il nostro pianeta in “azione” e capire i processi che sono alla base di questo immenso e dinamico organismo vivente. Fino a 30 anni fa non conoscevamo nemmeno le correnti degli oceani – ha sottolineato Tommaso Parrinello – e dagli anni ’90 in poi sono stati lanciati satelliti per l’osservazione della Terra, come fossero esploratori del nuovo millennio. Un esempio è dato dal satellite Sentinel-5P che fu progettato per studiare la coltre d’aria che circonda la Terra, nota come atmosfera, che oltre ad essere respirata, svolge un ruolo essenziale nel sistema climatico terrestre. Tramite questo mezzo si può mappare l’inquinamento dell’aria intorno al pianeta e, una volta stabilita la gravità del problema, si potranno trovare soluzioni che permettano di tenerla pulita. La Terra, osservata dall’alto, sembra respirare e ci appare quasi come un organismo vivente che reagisce ai mutamenti climatici, si adatta, assume nuove forme e cambia la diffusione delle entità biologiche che la abitano”. Ricordando che la missione scientifica CryoSat è stata dedicata allo studio dei ghiacci in relazione ai cambiamenti climatici Parrinello ha parlato del controllo della condizione della calotta polare, con un un altimetro che monitora il ghiaccio misurandolo “In questo modo sappiamo che l’Antartide sta contribuendo all’innalzamento dei mari quanto la Groenlandia. Parliamo di numeri importanti, circa 3,4 millimetri l’anno. Un terzo è dovuto allo scioglimento dei ghiacci per il riscaldamento globale”. Le immagini più impressionanti sono quelle di Venezia che risulta una città a rischio per due fenomeni che vengono monitorati dallo spazio e che sembrano non darle scampo. Il nostro pianeta si evolve in continuazione e continuerà a farlo in futuro, anche con modalità spesso poco piacevoli. Questi cambiamenti avvenivano anche prima dell’avvento dell’uomo anche se quest’ultimo ne è in buona parte responsabile. Le fluttuazioni del clima sono la prova che l’evoluzione non riguarda soltanto gli animali e ogni forma biologica vivente, ma anche l’intera Gaia, la Terra. Se prima osservavamo con i nostri occhi – ha concluso Parrinello – ora potremmo farlo con quelli dei satelliti, i quali si spera ci aiutino a capire meglio il nostro mondo ed a rispettarlo un pò di più, con l’utilizzo proprio di una tecnologia più avanzata”. La giornata è stata allietata dai brani suonati dall’Orchestra del Liceo diretta dal maestro prof. Raffaele Fuccio. Il sindaco Francesco Paletta, intervenendo, ha ringraziato tutti ed in particolare la Dirigente, e sottolineato l’importanza di incontri culturali e scientifici, quali quello tenutosi al Liceo, consapevole che i ragazzi ne faranno tesoro non solo sul piano scolastico ma anche su quello personale.
Prof. Stefano Cidone