Il progetto, intitolato “Non ti preoccupare” e coordinato dalle insegnanti Rosaria Frustillo e Dagmara Kozik, ha permesso la mobilità europea e lo scambio tra scuole per 26 studenti del Liceo di Cirò (tra cui 13 studenti provenienti da famiglie di migranti) e 26 studenti polacchi del liceo di Zamosc.
“La proposta di progetto nasce dalla necessità di entrambe le scuole di affrontare la nuova situazione sociale ed elaborare modi di rapida integrazione dei giovani stranieri in ambiente scolastico. Al fine di evitare l’isolamento dei nuovi arrivati si punta a favorire strategie per familiarizzare con il nuovo contesto e per sensibilizzare insegnanti e alunni all’integrazione. Pertanto, il progetto si pone come obiettivo principale la creazione di un percorso di integrazione”, ci ha spiegato la professoressa Frustillo.
Fra gli obiettivi del progetto, quello di favorire l’inserimento degli attuali e futuri immigrati attraverso lo sviluppo di nuove forme di cooperazione e comunicazione, come la didattica per scenari, favorire un senso di apertura nelle relazioni e la capacità di stabilire una comunicazione in varie forme tra gli studenti, lavorando insieme in gruppi di classi miste con un insegnante / psicologo, in laboratori creativi, sviluppare le competenze sociolinguistiche degli allievi e la motivazione ad apprendere lingue diverse, migliorare le competenze attraverso l’uso di strumenti ICT, piattaforme e applicazioni di gemellaggio elettronico al fine di creare un glossario, dei video, dei volantini dei luoghi coinvolti, sviluppare nuovi metodi di lavoro del personale docente in gruppi multinazionali, aumentare il prestigio di entrambe le scuole come Istituzione aperta e pronta ad accogliere studenti provenienti da altre realtà.
Gli studenti e i docenti che, dal primo settembre 2016, stanno partecipando al progetto, che terminerà il 31 agosto prossimo, stanno creando, tramite la piattaforma moodle, un glossario di termini relativi alla Scuola in inglese, italiano, albanese, rumeno, polacco, servendosi della piattaforma ETwinning per la presentazione delle attività, la comunicazione con docenti e studenti della scuola ospitante, la presentazione della scuola e della città; hanno inoltre partecipato al concorso per la creazione del logo del progetto; partecipato ad incontri, workshop laboratori e attività di disseminazione del progetto, creando prodotti multimediali e cartacei.
Nel 2017, i ragazzi polacchi sono stati per quindici giorni a Cirò, e gli studenti cirotani sono stati a Zamosc.
Domenica scorsa, all’evento conclusivo, erano presenti il vice sindaco della città di Zamosc, Andrej Zastapito, il direttore del III Liceum , prof. Antoni Szostek, e la professoressa Kozik, accolti dai loro omologhi cirotani e da una nutrita platea di concittadini, che hanno assistito all’esibizione di diversi brani da parte dell’orchestra della scuola secondaria di primo grado di Cirò, con i professori Raffaele Fuccio, Erika Esposito, Fabio Durante, Danilo Legari e Maurizio Piluso, i cui componenti hanno partecipato di recente a diversi concorsi, meritando premi e riconoscimenti.
Il sindaco Francesco Paletta e la dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo Serafina Rita Anania hanno espresso pensieri molto simili, auspicando la libera circolazione delle idee di pace e solidarietà e l’allargamento delle esperienze europee anche al di fuori dei confini della Comunità. La Anania ha voluto sottolineare l’importanza del progetto dal punto di vista umano, la possibilità di conoscere coetanei con culture diverse; e nonostante le diversità, di amalgamarsi e riuscire a stare insieme.
La delegazione polacca è stata accolta lunedì nella sala consiliare del Comune di Cirò, mentre la dirigente scolastica ha già anticipato il proseguimento del progetto Erasmus, con la firma del prossimo accordo di programma prevista per mercoledì 13.
A conclusione della serata, gli alunni del Liceo, presentati dalla professoressa Rosa Rita Vizza, hanno rappresentato la commedia “Donne al Parlamento” di Aristofane, regalando un momento di divertimento ma anche di riflessione, e dimostrando ancora una volta quanto questa scuola sia capace di sfornare talenti artistici, oltre che menti aperte. (Erminia Principe)