Era ora! Soprattutto era ora che un’altra voce, oltre la nostra, per tanto troppo tempo rimasta l’unica, sollevasse proteste e indignazione per le condizioni nelle quali versano le strutture sanitarie pubbliche del nostro territorio.
Finora non si sono nemmeno accorti che in questi anni, le loro rappresentanze parlamentari, quelle di ieri e non quelle di oggi, ed in particolar modo l’onorevole Dieni, hanno più volte e a più riprese lanciato un grido d’allarme proprio su questo tema, non solo per la particolare situazione di degrado, ma anche e soprattutto sull’illegale percorso di definizione del suo management, ovvero dal trio capeggiato da Sergio Arena, dichiarato “illegittimo e illegale” dal rapporto giuridico del Ministero della Salute.
Per ultimo, in corrispondenza con il nostro comunicato, esattamente il 6 giugno, il deputato M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, ha hannunciato un’apposita interrogazione parlamentare, che, guarda caso, ribadisce alcuni contenuti dello stesso nostro comunicato, ovvero, segnala che l’attuale management “dovrebbe decadere per legge, non avendo raggiunto il prescritto equilibrio di bilancio”, avendo realizzato un deficit di ben 25 milioni di euro nel 2016.
Comprendiamo benissimo che la distrazione del “mea culpa” locale sia dovuto al fatto che soffrono di una accentuata tendenza “Comune-centrica”, dovuta al dolore e alla sofferenza, che ancora non hanno superato, per la loro bocciatura da parte dell’elettorato in occasione delle elezioni del 2016.
I “dipendenti” dalla Casaleggio Associati Spa, immaginano ancora di essere in una eterna e permanente campagna elettorale e che possano continuare a raccontare, quasi giornalmente, frottole e sparare dileggio a tutto spiano.
I “Casaleggio boys” di Crotone non hanno ancora capito che il clima e la disponibilità dei cittadini nei loro confronti, avendoli messi alla prova, non è più adatto a sopportare la loro continua lamentela, ma attendono risposte concrete da chi, oggi, ha il compito e il dovere di guidare il Paese.
Per quanto ci riguarda, essendo noi, prima di loro, un’espressione del civismo politico e territoriale, non pensiamo che le cosiddette maggioranze, coalizioni o contratti di governo, che dir si voglia, siano delle “gabbie”, che ci impediscano di esercitare sempre e a testa alta il nostro ruolo di uomini e donne “liberi e forti”, che nel nostro DNA abbiamo impresso il dovere di tutelare, in primo luogo e prima di ogni altra cosa, gli interessi dei cittadini e del territorio.
La Prossima Crotone