Secondo la DDa di Catanzaro, la predetta pescheria era di proprietà di Giuseppe Spagnolo e intestata solo fittiziamente alla signora Gilda Cardamone. Gli avvocati Giovanni Mauro e Tiziano Saporito, che già lo scorso 29 giugno avevano ottenuto dal Tribunale del Riesame di Catanzaro in sede di rinvio a seguito del pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione, l’annullamento dell’ordinanza cautelare e la conseguente scarcerazione, hanno ottenuto il dissequestro della pescheria.
Il Gip di Catanzaro ha accolto le tesi difensive dei legali che hanno ricostruito dettagliatamente tutta la movimentazione economica da cui emergeva chiaramente l’esclusiva proprietà della Cardamone che nulla aveva a che fare con lo Spagnolo.
La sig.ra Cardamone raggiunta telefonicamente ha dichiarato: “Sono stata fortemente provata da questa esperienza. È stata una vicenda che non auguro a nessuno, ma ciò che mi rincuora che sono riuscita a chiarire la mia innocenza”.