I Lions Club della Zona 23, Cirò Krimisa, club coordinatore, Crotone Host, Crotone Hera Lacinia, Crotone Marchesato, Cropani Botricello Sellia Marina MAJ, hanno rinnovato il loro impegno nel perseguire l’obiettivo di educare i giovani sulla sicurezza stradale, al fine di promuoverne la cultura per ridurre il numero di morti e feriti da incidente stradale, e di estendere altresì, l’informazione e la sensibilizzazione di tutti, sull’importanza di modificare i propri comportamenti e le proprie abitudini quotidiane, orientandoli alla ricerca di una maggiore sicurezza per sé e per gli altri.
La Dirigente Scolastica Serafina Rita Anania ha aperto la manifestazione ringraziando i Lions per il coinvolgimento dei ragazzi e della scuola in iniziative così importanti, e auspicando un’azione politica che possa essere mirata a rompere l’isolamento del nostro territorio, a causa di una forte carenza di infrastrutture, che rendono più dura la battaglia per la sicurezza stradale.
Sono seguiti i saluti dei Presidenti di club, alcuni legati fortemente al mondo della scuola, come la Presidente del L.C. Cirò Krimisa Lucia Scilanga, che ha sottolineato l’importanza di una interazione tra scuola e famiglia per educare i giovani al rispetto delle regole. E in qualità di associazione di servizio anche il Lions Club diventa un’agenzia formativa che grazie alla professionalità dei relatori è in grado di offrire un’informazione corretta, a tutela del bene prioritario che è la vita stessa. Ha poi concluso il suo intervento intriso di una forte emozione, con l’inno alla vita di Madre Teresa di Calcutta. Sulla stessa linea ha proseguito la Dirigente Scolastica Rosa Maria Romano, Presidente del L.C. Hera Lacinia, che ha insistito sul ruolo preponderante della scuola come punto di riferimento per coadiuvare l’operato della famiglia e collaborare con lo Stato e gli enti locali al fine di adoperarsi per garantire una mobilità sicura. L’impegno dei Lions è dunque mirato a rafforzare la coesione con organismi ed istituzioni affinché la sicurezza stradale sia una condizione assicurata a tutti. Il Presidente del L.C. di Crotone Marchesato, Nicola Colacino, ha dunque elogiato l’iniziativa, che va in questa direzione, alimentando la speranza di promuovere comportamenti responsabili a tutti i livelli. Dopo i saluti del Presidente del L.C. di Crotone Host, Giancarlo Sitra, rappresentato dalla socia Lions Tiziana Paletta, e del Presidente del L.C. di Cropani Botricello Sellia MAJ, Pietro Funaro, che ha fatto pervenire il suo pensiero, è stato quindi il presidente del Service Antonio Vitetti a presentare i relatori, a seguito di un breve preambolo sull’introduzione del reato di omicidio stradale nel nuovo ordinamento legislativo, sottolineando comunque l’imprescindibilità di una precisa informazione che possa aiutare a evitare le innumerevoli tragedie cui assistiamo quotidianamente. Le Relazioni tematiche sono state svolte dal Commissario Capo della Polizia stradale di Crotone Antonio De Tommaso che ha spiegato alcune problematiche riguardanti le forze dell’ordine, indicando successivamente le maggiori cause di pericolo che provocano incidenti. Con le sue “pillole di virtuosismo” ha indicato i comportamenti preziosi che in determinate circostanze salvano la vita. Le strade in sé e per sé non sono pericolose, ma lo diventano quando il comportamento di chi guida non è conforme alle regole. Occorre dunque informare ed educare affinché i fatti umani agiscano da prevenzione per servire a tutti gli utenti della strada ed evitare lo scontro di comportamenti virtuosi e non, che causano incidenti stradali più o meno lesivi. Tra le cause sono da annoverare naturalmente le più comuni. Un comportamento virtuoso comprende: allacciare le cinture di sicurezza, non utilizzare lo smartphone alla guida e non fare uso di alcol e di sostanze stupefacenti. L’attenzione dei ragazzi è stata catturata da esempi concreti basati su leggi fisiche che regolano le dinamiche degli incidenti e in conclusione il più grande alleato resta per tutti la Prudenza, quella ad ampio raggio, che consiste nel non eccedere nella velocità che rende il mezzo ingovernabile, nell’osservare le indicazioni stradali, affrontando curve, incrociando altri veicoli e prevedendo comportamenti non virtuosi degli altri.
Il Dottor Francesco Afflitto, Dirigente dell’Asp, con l’ausilio di alcune slides ha mostrato scene di incidenti che nessuno vorrebbe mai vedere, snocciolando una serie di dati che non accennano a diminuire, nonostante le campagne di stampa e gli inviti alla prudenza, ponendo l’accento sulla responsabilizzazione di chi guida e raccomandando di far guidare chi è sobrio, soprattutto di ritorno dalle discoteche o dai luoghi di divertimento: stanchezza e uso di sostanze che possono alterare la concentrazione sono tra le maggiori cause che provocano la perdita di vite umane tra i giovani.
Secondo l’Istituto superiore di Sanità le cause principali delle morti su strada sono da imputare ad incidenti provocati da conducenti in stato psicofisico alterato ed alla velocità elevata. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani e per coloro che hanno meno di 30 anni. Si verificano in particolare nei fine settimana, soprattutto estivi, e nelle fasce orarie tra le 22 e le 6 del mattino.
E cosa rischia chi provoca incidenti e lesioni ad altri lo ha spiegato l’avvocato Maria Stefania Arcuri che ha curato l’aspetto tecnicistico della problematica. Dopo un lungo iter legislativo è stata approvata una legge (23 marzo 2016) per tutelare le vittime e i familiari di incidenti stradali con l’introduzione del reato di omicidio stradale a chi provoca lesioni gravi o la morte di una o più persone, non osservando le regole stradali. Reato punibile con pena che va da 2 a 7 anni di reclusione, fino a 12 anni quando ci sono aggravanti derivate dal mancato rispetto delle regole basiche del codice stradale: guida in stato di ubriachezza, omissione di soccorso e quant’altro.
L’invito dello Specialist Lions della VII Circoscrizione Santino Caccia, che ha concluso il convengo, rivolto al giovane pubblico, è stato soprattutto quello di non cedere a ricatti e tentazioni per uniformarsi a comportamenti sbagliati, dettati dal timore di non essere accettati o di “dover fare come gli altri” solo per dimostrare di essere grandi.
Il vero coraggio sta spesso nel rifiutare e nel pensare con la propria testa. E per questo c’è bisogno di sapere. C’è bisogno di infrastrutture e veicoli più sicuri, ma soprattutto di educazione dei giovani per la prevenzione degli incidenti: ognuno deve fare la sua parte e assumersi l’impegno di collaborare per la salvaguardia di tutti, affinché non si debba più piangere il ricordo di altri Giuseppe, Marco, Antonio, Nicodemo e tante altre giovani vite spezzate.