Stando a quanto si ascolta dalle persone che s’incontrano lungo le strade, dal tabaccaio o alla posta nell’attesa del pagamento di qualche bolletta, o presso l’Asp sportello pagamento ticket sulle prestazioni sanitarie, tutti affermano la stessa cosa: “Sarebbe il caso che i politici locali, regionali e nazionali di ogni schieramento, almeno per qualche periodo, sotterrassero “l’ascia di guerra” e, sinergicamente, si rendessero protagonisti della ripresa della Città e del territorio con le proprie competenze istituzionali”.
I cittadini sono stanchi del continuo botta e risposta tra politici su ciò che non si fa o è stato fatto male. Questo modo di fare non produce alcun ché a favore dei cittadini e della Città. Mai come in questo periodo Crotone e l’intera provincia necessitano di tutto e di più in ogni settore. Inutile ripetere il lungo elenco delle negatività che hanno fatto di Crotone l’ultima provincia d’Italia. Gli anni passano e ciò di cui si “arricchisce” la Città sono, ripetiamo, i continui botta e risposta tra le istituzioni. L’ultima nota in ordine di tempo è quella del Sindaco Ugo Pugliese in risposta alla Senatrice Margherita Corrado a proposito del Castello ancora chiuso:
“Abbiamo scoperto che nel Senato della Repubblica siede una novella Ponzio Pilato. È stupefacente come la senatrice Margherita Corrado eserciti a corrente alternata l’alto ruolo al quale è stata designata. Quando si tratta di lanciare allarmi si veste dell’autorità che le deriva dal ruolo, quando viene interpellata per ricercare soluzioni si trincera dietro un “niente vidi, niente sacciu”. E’ stato così per lo stadio Ezio Scida che solo attraverso il nostro impegno è rimasto in piedi e resta patrimonio della città. A maggior ragione per il Castello Carlo V, sbarrato alle migliaia di visitatori che negli anni lo avevano visitato, anche accompagnati dalla stessa senatrice prima di fregiarsi del laticlavio. Sarebbe suo dovere, gentile senatrice, dovere verso il territorio che lei rappresenta a livello parlamentare, fare fuoco e fiamme presso il Ministero competente affinché il Castello sia restituito ai crotonesi. Ed invece, come la città ha tristemente imparato a conoscere, lei con la solita scrollata di spalle si sottrae al mandato che le è stato conferito preferendo lanciare i consueti e ormai stantii strali contro chi questo territorio realmente lo rappresenta, contro una stampa che ritiene asservita ed in questo modo anche contro l’intera comunità di Crotone. Eppure lei parla con il Ministero, con ambienti nei quali sembra introdotta bene, qualche volta addirittura con doti di preveggenza come è avvenuto con la vicenda Stadio, salvo a restare tristemente muta quando si tratta di difendere gli interessi del territorio. È ancora in tempo a lasciare una traccia positiva del suo passaggio a Palazzo Madama. Ci pensi. Altrimenti tra qualche tempo leggeremo nelle sue note biografiche della sua esperienza senatoriale: “nulla””