“Dedico questo lavoro al Comitato spontaneo Pro 106 V.I.T.A. e a tante altre associazioni laiche e d’ispirazione cattolica, con l’auspicio di promuovere e diffondere l’amore, la passione, la storia e la cultura del nostro territorio, in virtù del fatto che in questi valori sono contenuti il sentimento e l’espressione più alta alla nostra intraprendenza, inventiva, tolleranza e umanità”. Questo si legge nell’anteprima del libro che Tommaso Corda, ex insegnante, scrittore, ha dedicato all’impegno sociale, umano, professionale del presidente del movimento V.I.T.A., Nando Amoruso, riconoscendo nella sua “lotta” civile, un esempio per tutti i cittadini ma, soprattutto, come scritto da Mons. Graziani nella prefazione del libro e da sempre affermato dallo stesso Amoruso, “contro l’inerzia della politica, contro la burocrazia e la lentezza delle Istituzioni”.
Il libro, un misto di racconto e testimonianze, oltre che riflessioni, dal titolo “Un tratto di percorso con Nando Amoruso..Dossier sulla S.S.106”, presentato nel salone di Palazzo Porti nel pomeriggio di sabato scorso, è stata l’occasione per rendere omaggio all’impegno civile e umano di Nando Amoruso, da molti anni impegnato a pungolare, sensibilizzare, stimolare tutte le Istituzioni preposte, la società civile, le stesse Istituzioni coinvolte e la stessa politica, per dare una speranza, una certezza, una soluzione al grave problema della sistemazione della SS 106, che oltre a vedere allungare ogni giorno la lista di morti e feriti, è causa del freno dello sviluppo economico e sociale della nostra provincia e della Calabria più in generale.
Un libro che attraverso la sua narrazione, racconta e ci porta e vivere le tante “imprese” e le tante fasi delle iniziative messe in campo da Nando Amoruso che lo hanno portato a manifestare davanti a Montecitorio, alla Cittadella Regionale, lungo la strada della morte. A moderare la presentazione del libro, la giornalista Giusy Regalino, che attraverso le sue introduzioni e domande ha permesso di aprire uno spaccato sulla SS 106 da parte di tutti gli intervenuti al tavolo, i quali, ciascuno con riferimenti e motivazioni diverse hanno reso omaggio all’impegno di Amoruso, riconoscendo nelle sue lotte e rivendicazioni, un attaccamento al territorio e “l’importanza di un territorio”.
Concetti espressi da Don Franco Lonetti che ha messo in relazione il problema della 106 in quadro più ampio che attiene al forte ritardo infrastrutturale locale e regionale e l’altro grande problema che attiene alla legalità; Gino Murgi che ha sottolineato la mancanza di sinergia istituzionale e politica; l’ing. Rizzuto che ha parlato di un territorio depredato da 20 anni, con la chiusura della Pertusola, Montecatini, porto e aeroporto sottolineando il degrado di un territorio al quale Nando Amoruso con il suo impegno ha cercato di ridare VITA, imputando alla politica principalmente l’incapacità di fare sistema ed avanzare un progetto di rilancio; l’ex direttore generale compartimentale, Giovanni Laganà che ha riconosciuto a Nando Amoruso l’istituzione dell’Osservatorio sulla 106 e attraverso aneddoti e accadimenti ha dato merito “all’amico Nando” di avere posto la SS 106 fra le priorità infrastrutturali nazionali, facendogli esclamare infine “la Calabria dovrà dire grazie a te”.
Ma anche gli interventi del direttore dei lavori di sistemazione dell’attuale tracciato che ha parlato dell’enorme difficoltà nell’esecuzione dei lavori a causa della ferraginosità e complessità della burocrazia e della legislazione e dell’autore della pubblicazione, De Simone che ha inviato la , società civile ad abbracciare la causa e timbrare il cartellino “presente”. Infine l’autore del libro, Tommaso Corda che ha riferito di come ha costruito il libro, partendo dalle 98 manifestazioni documentate e autorizzate di Nando Amoruso che hanno fatto sì che si svegliasse quell’amore per la propria terra che lo hanno spinto ad abbracciare la causa dello stesso Nando.
Infine, ma , nel significare l’importanza dell’impegno civile di Amoruso non meno importante crediamo, il messaggio espresso dal Commissario straordinario, Girolamo Bonfissuto, che nell’introdurre i lavori ha richiamato tutti ad un maggiore senso civico da parte di tutta la comunità, che implica, rispetto per le regole, per il territorio, per l’ambiente, senza i quali a risentirne è tutta la comunità. Questa volta è stata smentita la frase “Nemo propheta in patria”.
Più che un lottatore caparbio,è un condottiero senza esercito,oppure una”Cassandra”dell’anno del signore 2019?
Come la Cassandra di Troia il “povero”Nando denuncia e promuove iniziative,ma di S.S 106 nuova nemmeno l’ombra,purtroppo!