Siamo nel mese di febbraio, forti dolori al basso ventre, una corsa verso il reparto neonatale del S Giovanni di Dio di Crotone e il ricovero.
Il 5 marzo, la neo mamma, viene sottoposta a parto gemellare prematuro. Ad appena 25 settimane di gestazione, G. G. mette alla luce due “piccolissime” donne, Alisia e Siria, assistita dall’equipe del dott. Antonio Belcastro. Una corsa contro il tempo, la collocazione delle due piccole creature in incubatrice e sottoposte ad intubazione. Tutta l’attenzione e le cure del caso da parte di tutto il team ospedaliero del reparto, medici, assistenti e personale infermieristico.
Vicinanza e supporto affettivo alla neo mamma, al papà e ai familiari tutti che fanno il via vai da Cirò Marina all’ospedale, ricevendo speranze, miste a doveroso riserbo. Ma dopo appena una settimana, una delle gemelle, Alisia, non ce la fa.
“La guerriera” Siria, come è stata “battezzata” scherzosamente da tutto l’equipe del reparto, invece, resiste, lotta e, precauzionalmente, su decisione dell’equipe medica, gli viene impartito il sacramento del battesimo.
Dopo qualche mese, Siria non si è arresa, curata e assistita da tutto il team infermieristico, Francesca, Giovanna, Donatella, Serafina, dal primario Antonio Belcastro e dal suo vice, Biscegli, nonché dal dott. Vincenzo Poerio, ieri ha finalmente lasciato l’ospedale e comincerà a vivere vicino alla mamma e al papà curata e assistita dall’affetto dei familiari a casa.
La fine di tante sofferenze, per la perdita della piccola Alisia, ma anche la gioia per avere con sé Siria. “Non abbiamo parole per rivolgere i nostri ringraziamenti a tutto l’equipe del reparto e dell’ospedale, ci ha riferito la mamma.
In questi giorni, mesi, abbiamo constato di persona, che nella nostra sanità c’è tanta gente e personale professionale che meriterebbero ben altra considerazione, rispetto alla tanto maltrattata sanità calabrese.
Ci hanno messo oltre la professionalità, il cuore e la passione.” In effetti, come ci hanno dichiarato Belcastro e Poerio, presenti al momento dell’uscita dall’ospedale di Siria, questo caso, che nella quasi totalità dei casi si conclude con la perdita di entrambi i neonati, considerata la forte prenatalità, attesta che anche la nostra sanità, se pur viziata da colpevoli disattenzioni gestionali, ha dei livelli di alta professionalità e umanità”. Quello che forse, e senza forse, tante volte manca in tante situazione della nostra vita quotidiana, quando ci si approccia alle Istituzioni, siano esse della sanità, degli Enti locali, del governo locale, della politica, degli uffici, laddove tanti dipendenti pubblici, e rappresentanti dello Stato, si barricano dietro la loro incompetenza, la loro arroganza, la loro ignoranza o più verosimilmente, scaricano i mancati interventi alla mancanza di risorse economiche. Economiche perché, come ci riferisce Belcastro, casi come questo, richiedono un investimento anche economico. Basti sapere che il badget in questo caso, sfiora i trecentomila euro. Ma, al di là di ogni considerazione, che meriterebbe altro approfondimento, ci è sembrato giusto e doveroso dare voce al sentimento di gratitudine di due genitori verso il reparto neonatale del S.Giovanni di Dio, che da oggi avranno da pensare in famiglia a Siria, senza dimenticare Alisia e chi li ha aiutati a diventare ancora una volta genitori ancor più consapevoli del valore della vita.