La seconda convocazione del consiglio comunale di Crotone è divenuta una regola e non un evento eccezionale. Ma è anche giusto affermare che la seconda convocazione non è illegale. La seduta in prima convocazione (10 giugno 2019) è saltata a causa della mancanza del numero legale determinata dall’assenza di quasi la metà dei consiglieri che sostengono il Sindaco Ugo Pugliese e quindi la Maggioranza che amministra la Città di Pitagora. In totale erano presenti in aula dodici consiglieri (due della minoranza) più il Sindaco. In seconda convocazione (11 giugno 2019) i consiglieri presenti erano quindici di cui quattro della minoranza (De Vona, Ambrosio, Curatola, Sorgiovanni). Gli assenti sia nel settore della maggioranza, che della minoranza. Appare fin troppo chiaro che le assenze fanno parte di una manovra per giustificare l’ampliamento dell’attuale maggioranza con consiglieri della minoranza. Una richiesta che proviene da consiglieri del Pd e dei “I Demokratici” ma che trova la resistenza del Sindaco Ugo Pugliese. L’ampliamento della maggioranza con consiglieri della minoranza significherebbe, anche, cedere a questi ultimi qualche assessorato (attualmente l’urbanistica è sotto l’egida del sindaco Pugliese). È la solita storia all’Italiana: ignorare la volontà di come i cittadini si sono espressi al momento di votare, 5 giugno 2016.
Di fronte a questo “teatrino” dei numeri che si determinano in consiglio comunale, il Sindaco Ugo Pugliese si tenga lontano e non si faccia condizionare pensando ad eventuali dimissioni, sarebbe una pesante sconfitta. Non è illegale la seconda convocazione del consiglio comunale perché il primo è stato annullato per mancanza del numero legale, lo prevede la legge, e nel rispetto delle regole non si commette alcun reato.
Sono ancora tanti i problemi che interessano Crotone, e tutti atavici, da risolvere. Qualcosa si sta muovendo, anche se lentamente alcuni problemi rimangono senza soluzione per la non collaborazione del Governo.
Fermarsi adesso, rimettere il mandato ai crotonesi per nuove elezioni amministrative significherebbe aver fallito la “missione” ricevuta dai crotonesi tre anni addietro e dare ragione a chi, fin dal primo giorno, ha scommesso sul fallimento di quest’amministrazione. Il compito della minoranza è fare da stimolo e incalzare la maggioranza affinché si risolvano i problemi, e stare lontano da eventuali incarichi amministrativi che i cittadini non gli hanno concesso. u