Restauro voluto dal sindaco Francesco Paletta che in una nota scrive: ”Dopo tanti anni il bronzo del poeta Siciliani aveva bisogno di un restyling e ci siano riusciti alla grande, grazie al maestro Elio Malena e Gianni Arcovio per la loro grande professionalità ma anche al mastro Luigi Morelli per la pazienza nel ricollocarla alla perfezione”.
Era dagli anni 30 , sono passati circa 90 anni da quando il busto trovò collocazione nella Piazza a lui dedicata: Piazza Luigi Siciliani. Un personaggio di grande spessore culturale amico di Giovanni Pascoli e D’Annunzio con cui tenne rapporti epistolari, alcune dei quali oggi, si possono ammirare nella stanza della biblioteca, a lui dedicato all’interno del palazzo dei Musei.
Il poeta nacque a Cirò nel 1881 e morto a Roma nel 1925. Dopo avere studiato nel liceo di Catanzaro si trasferì al Collegio Nazareno di Roma dove, ancora giovanissimo, iniziò la sua brillante attività letteraria. Conseguì la laurea in giurisprudenza e quella in lettere. Si unì in matrimonio con Ermelinda D’Angelo e nel 1907 si trasferì a Milano dove fondò, con Gualtiero Castellani, Enrico Corradini, Scipio Sighele, Luigi Federzoni ed altri, l’Associazione Nazionalista Italiana ed il settimanale interventista Il Tricolore, grazie al quale esercitò un’attiva propaganda patriottica.
Accorse volontario allo scoppio della prima guerra mondiale, visse in trincea, partecipò alla battaglia che fu detta di Santa Gorizia e dopo avere raggiunto il grado di capitano di fanteria fu chiamato al Comando supremo e destinato alla propaganda. A lui fu attribuito il Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918 firmato da Armando Diaz (bollettino il cui testo è, invece, opera del fratello generale Domenico Siciliani). A guerra finita proseguì l’attività politica nell’Associazione Nazionalista Italiana , partecipò con Gabriele D’Annunzio, al quale era legato da fraterna amicizia, alla leggendaria impresa di Fiume e nel 1919 fu eletto Deputato a Catanzaro in una lista di reduci e combattenti.
Alla Camera dei deputati fece parte del gruppo di Rinnovamento e fu uno dei 15 deputati che votò contro il Trattato di Rapallo. Confermato nella legislatura successiva fece parte del Gruppo Nazionalista del quale fu anche vice presidente. Nel 1922-23 fu Sottosegretario alla Pubblica Istruzione e Belle Arti nel governo Facta II e mantenne tale incarico anche nel governo Mussolini. Come sottosegretario ai Beni culturali fu determinante per l’avvio degli scavi che portarono nel 1924 alla scoperta dei resti del tempio di Apollo Aleo.
È sepolto nel cimitero di Cirò e nel maggio del 2013 i suoi resti sono stati spostati un ossario, circostanza questa ritornata alla luce di recente, poiché ad oggi manca una tomba a lui dedicata. Magari qualcuno dovrebbe chiedere che divenga patrimonio dell’umanità in modo che si possa costruire una tomba monumentale all’interno del cimitero e dare un giusto collocamento ai suoi resti.